È stato presentato all’Università Cattolica di Cremona dal Comitato etico San Giuseppe Moscati, promosso e firmato dalle principali realtà nazionali operanti nei settori che si occupano di anziani non autosufficienti e di geriatria, un manifesto contro il pregiudizio sociale che minaccia l’esistenza delle Rsa. Le Rsa da anni stanno già offrendo servizi integrati domiciliri e territoriali, come appare analizzando il tasso di diversificazione dei servizi core che esprime il rapporto tra ricavi derivanti da altri servizi socio-sanitari diversi dall’attività di Rsa come quelli domiciliari e semi-residenziali e il totale dei ricavi.
Il valore medio evidenzia come le Rsa da anni siano diventate centri servizi, che non limitano il raggio di azione alla dimensione residenziale, proponendosi sui territori attraverso una filiera integrata di servizi sociosanitari rivolti alla popolazione anziana fragile. Il lavoro dell’osservatorio offre spunti interessanti. Anzitutto non esiste un censimento nazionale della strutture, ma al Nord la concentrazione di servizi rivolti agli anziani non autosufficienti (69,9% nel Nord ovest e 73,8% nel Nord est) è doppia rispetto al Mezzogiorno, privando i cittadini del Sud del diritto alla cura.
In Italia sono oltre 267mila gli anziani di 65 anni e più ospiti delle strutture residenziali e 215.449 gli anziani non autosufficienti. Tre quarti sono donne, la grande maggioranza ha superato la soglia degli 80 anni, il 78% sono non autosufficienti. Se per ora i ricoveri sono prevalenti nell’Italia settentrionale, l’evoluzione demografica cambia il quadro nazionale. Secondo le proiezioni dell’Osservatorio settoriale sulle Rsa della Liuc, gli over 85 – l’età prevalente dei ricoveri – nel 2060 saranno 4,7 milioni, il doppio rispetto al 2024, a fronte di una riduzione di coppie con figli e del continuo spopolamento del Mezzogiorno.
Il manifesto domanda la definizione nelle prossime decretazioni ministeriali di obiettivi, linee guida, buone prassi finalizzati a un elevato standard qualitativo di presa in carico della persona anziana e coerenti con il sapere e l’approccio gerontologico e geriatrico. C’è poi la valorizzazione delle potenzialità delle Rsa rispetto al loro ruolo nella presa in carico degli anziani fragili del territorio. E infine tocca la questione delle risorse e dei contratti.
(Sintesi redatta da: Lupini Lucio)