Gran parte dei problemi delle case di cura per anziani in Gran Bretagna è dovuto al modo in cui il settore dell'assistenza è strutturato, poichè risulta frammentato, finanziariamente fragile e senza la capacità di far fronte a una crisi.
Negli anni '80 la responsabilità per le case di cura è stata passata dal NHS (servizio sanitario nazionale) alle autorità locali. Ma pochi sono ancora gestiti dai Consigli pubblici; l'85% delle 22.000 case di cura del Regno Unito sono diventate, infatti, proprietà di società private, mentre per il restante, la gestione è affidata a organizzazioni caritatevoli o senza scopo di lucro.
I 470.000 posti letto per anziani nelle Case di cura sono assegnati dalle autorità locali in base al livello di necessità e alla capacità di pagare.
Coloro che hanno risparmi modesti, o che possiedono una casa, devono pagare, creando forti disuguaglianze nel sistema sanitario. Per i malati di cancro le cure sono gratuite, mentre i malati di demenza devono pagare centinaia di sterline a settimana per un posto, perché sono considerati “assistenza sociale” e non esigenze “sanitarie”.
Una distinzione che sembra impossibile da giustificare, ma, dopo le riforme promesse dai vari governi che si sono succeduti, nulla è cambiato.
Sorprendentemente, non vengono stanziati finanziamenti a lungo termine per soddisfare le esigenze di cura di una popolazione che invecchia.
Nonostante il numero crescente di persone che necessitano di cure, i consigli locali, a corto di denaro hanno rafforzato il razionamento dei posti letto e ridotto i servizi di prevenzione, lasciando più di 1 milione di anziani senza le cure di cui hanno bisogno.
La riforma radicale del settore è disperatamente urgente: il finanziamento potrebbe essere assicurato attraverso un sistema assicurativo nazionale che assicuri la stabilità delle case di cura e ponga fine alla distinzione tra servizio sociale e sanitario.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)