Dal “Rapporto sull’Ictus in Italia. Una fotografia su prevenzione, percorsi di cura e prospettive” emerge il quadro delle proposte  per evitare che l’invecchiamento della popolazione incrementi i casi di ictus arrivati oggi  quasi al milione (940.000). Nonostante la mortalità sia in diminuzione, il Rapporto sottolinea che l’incidenza dei casi di anziani colpiti sul totale della popolazione fa stimare un aumento dei nuovi casi di malattia in modo proporzionale all'incremento dell’aspettativa di vita alla nascita. Quasi la metà degli eventi cerebrovascolari potrebbe essere evitata attraverso l’adozione di stili di vita salutari e un controllo farmacologico nei soggetti ad elevato rischio cardiovascolare globale . Quattro gli obiettivi prioritari indicati dal Rapporto per il prossimo decennio: ridurre del 10%  il numero assoluto di ictus in Europa; trattare nelle Stroke Unit (centri urgenza ictus)più del 90 %  dei soggetti colpiti; adottare piani nazionali che prevedano l’intera catena di cura ( dalla prevenzione primaria alla vita dopo l’ictus); avviare  strategie nazionali per interventi multisettoriali di sanità pubblica tesi a promuovere sani stili di vita,  riducendo i fattori ambientali (incluso l’inquinamento atmosferico), socio-economici ed educativi all'origine della patologia.