I dati Eurostat aggiornati al 2017 ci dicono che nel nostro Paese non solo i reati sono diminuiti in termini quantitativi ma anche la percezione d’insicurezza dei cittadini va migliorando rispetto al resto d’Europa. Gli italiani sono poco sopra la media europea e la percentuale di cittadini che ha segnalato episodi criminali o di vandalismo nel proprio quartiere è passata dal 19,4% del 2015 al 12% del 2017.
Siamo al 9° posto in Europa e hanno tassi più alti di noi, fra gli altri, Francia, Germania e Regno Unito (prima la Bulgaria).
La specificità che ci distingue dalla maggioranza degli altri Paesi riguarda la scarsa differenza tra la percezione della criminalità che hanno i più poveri (quelli che stanno al di sotto del 60% del reddito mediano) e tutti gli altri: la classe media e i benestanti. Il gap fra i due blocchi sociali, per ciò che concerne la segnalazione di crimini e atti di vandalismo, è di appena dello 0,6%. In Europa questo scarto è decisamente più alto in media, del 3,2%. In Belgio si arriva al 7,1%, in Ungheria al 6,2%, in Germania e Francia al 5,9% e al 5,7%.
Dal dato disaggregato per età emerge un'altra specificità tutta italiana. Gli over 65 o gli adulti italiani con figli a carico hanno più paura di quanta ne abbiano gli altri europei che si trovano nelle stesse condizioni. La paura cresce anche se questi soggetti sono sopra la soglia di povertà. La discriminante socio-economica nel nostro caso non sembra giocare a vantaggio della percezione di sicurezza. Una delle spiegazioni potrebbe essere l’eccessiva insistenza mediatica su alcune tipologie di crimini e di vittime anche se il dato sui single italiani va in controtendenza e li vede meno spaventati del loro corrispondente target europeo.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)