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Meli Elena

Nessun farmaco dona «super-poteri»

Il Corriere della Sera, 17-04-2016, p.45

La pillola per potenziare il cervello è un sogno di tanti, ma gli studi realizzati fino a ora sui prodotti che dovrebbero migliorare le prestazioni cognitive hanno dato risultati molto contrastanti, con la sola certezza che possano fare male. Sono per lo più farmaci già noti ma ora che sono disponibili via web sono molte di più le persone che li usano senza controllo medico. Sono utili solo per “registrare” nozioni, che è diverso da imparare. Inoltre molti peggiorano la qualità del sonno, fondamentale per fissare ciò che si è appreso, spiega Paolo Maria Rossini, direttore dell’Istituto di Neurologia dell’Università Cattolica di Roma e membro della Società Italiana di Neurologia: «È sicuro, invece, che questi farmaci interferiscano negativamente con la delicatissima chimica del cervello». L’uso di amfetamine e simili aumenta infatti il pericolo di depressione, ansia, disturbo bipolare e psicosi ed espone al rischio di dipendenze e problemi cardiovascolari. C’è anche un problema etico, sottolinea Stefano Cappa, responsabile dell’Area di scienze cognitive e del comportamento della Scuola Universitaria Superiore di Pavia e neurologo SIN perché, se anche si scoprisse un potenziatore cognitivo, solo la parte benestante del mondo potrebbe accedervi. Anche la stimolazione transcranica a correnti dirette, che si effettua con erogatori di corrente ed elettrodi da applicare sulla testa, acquistabili anche su web, è guardata con preoccupazione dai neurologi perché, come spiega Rossini: «Le correnti cambiano la biochimica cerebrale come gli psicofarmaci, ma non conosciamo davvero i loro effetti né sappiamo che cosa accade a interferire in modo continuo con le reti neurali… La neurostimolazione è un settore molto interessante che sta dando primi, promettenti risultati in alcune patologie come la depressione o l’Alzheimer: si è visto per esempio che in test di riconoscimento di figure i pazienti con demenza sono più veloci e accurati, ricordano di più» aggiunge Cappa, ma usarla da sani è a dir poco prematuro.

(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)

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Autore (Cognome Nome)Meli Elena
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2016
Pagine45
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2016-04-17
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Corriere della Sera
Subtitolo in stampaIl Corriere della Sera, 17-04-2016, p.45
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)
Volume
Approfondimenti
Meli Elena
Parole chiave: Demenza senile Farmaci Memoria