L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nel 2000, attraverso il documento ‘The family health nurse - Context, conceptual framework and curriculum’ introdusse un nuovo tipo di infermiere, l’infermiere di famiglia, individuato come componente di un team multidisciplinare di operatori sanitari per il raggiungimento dei 21 obiettivi per il ventunesimo secolo stabiliti dall'Oms Europa nel 1998. L’infermiere di famiglia è colui che aiuta gli individui ad adattarsi alla malattia e alla disabilità cronica o nei momenti di stress, trascorrendo buona parte del suo tempo a lavorare a domicilio della persona assistita e della sua famiglia. Proprio sull’aiuto al nucleo familiare è incentrato il suo lavoro e sotto il profilo organizzativo il modello prevede che l’infermiere di famiglia sia responsabile di un gruppo predefinito di “famiglie”. Una figura professionale ancora non strutturata a livello nazionale. Per adesso ci sono sperimentazioni regionali diffuse più nel Centro-Nord che al Sud, Antesignano il Friuli Venezia Giulia che ha iniziato 20 anni fa, significativa l'esperienza recente della Toscana. Ma si sente la mancanza di un quadro normativo e anche contrattuale nazionale che renda questa figura funzionale all'interno del Ssn, in armonia con gli altri profili professionali che operano sul territorio.
(Fonte: tratto dall'articolo)