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Bensi Sara, Barsanti Sara, Boldrini Rossella, Colombini Giulia, Sommati Virginia, Pardini Emiliano

Il moral distress nella professione di assistente sociale

Prospettive Sociali e Sanitarie, 3/2023, LIII, 2023, pp.32-35

La professione dell’assistente sociale può manifestare situazioni legate al moral distress, ossia “una forma di stress lavorativo ed etico a cui il professionista è sottoposto durante la propria quotidianità scegliendo di proseguire un’azione secondo principi e regole che non si allineano con i propri valori personali, deontologici e professionali, ma con quelli organizzativi, istituzionali, politici e di efficienza economica, creando così una situazioni di discrepanza emotiva, sofferenza psicologica e stress morale che incidono negativamente sul benessere, la soddisfazione e la qualità del lavoro svolto” (Bensi, 2018). 

A partire dai lavori internazionali e dalla sperimentazione di Bensi (2018), l'obiettivo della ricerca qui riportata è stato quello di validare e implementare un questionario per l’analisi del moral distress per la professione di assistente sociale al fine di comprendere anche le eventuali criticità della professione. Il questionario è stato somministrato ad un campione di 626 assistenti sociali del l Dipartimento dei Servizi Sociali della AUSL Toscana Centro e 8 zone-distretto. Il campione è connotato da una prevalenza di genere femminile (73,67%), le cui fasce di età maggiormente rappresentate sono comprese tra i 30 e i 65 anni.

Il campione ha esperienza professionale al di sotto dei 5 anni per il 26,99%, tra 5 e 10 anni il 14,82%, da 10 a 15 anni è la tipologia rappresentata in minor modo, mentre maggiore è quella con esperienza superiore ai 15 anni, pari al 45,58% dei rispondenti. Il 76,55% degli assistenti sociali ha dichiarato di avere un contratto a tempo indeterminato e di essere afferenti a diverse tipologie di organizzazioni: il 37,61% lavora in Comune, il 36,50% nell’AUSL Toscana Centro, il 10,84% per la Società della Salute; il 9,07% afferisce al Terzo Settore, il 5,75% presenta contratti di lavoro somministrato.

Gli ambiti di intervento sono rappresentati dal campione nella loro complessità, con maggiori percentuali nei settori della tutela minorile, della non autosufficienza, disabilità, marginalità e famiglia. Per quanto riguarda la dimensione “Etica e deontologia”, si individuano delle situazioni di contrapposizione tra i mandati di efficienza, contenimento della spesa e vincoli di bilancio delle organizzazioni e quelli professionali relativi ai bisogni delle persone, in quanto il campione considera i primi come guida principale delle istituzioni.

Altra fonte di stress riguarda la relazione con le persone che accedono ai servizi sociali, le quali possono trovarsi in difficoltà nella comprensione sia della complessità della propria situazione, sia delle informazioni fornite. Gli assistenti avvertono l’incapacità di riuscire a soddisfare tutte le richieste e di adempiere a scelte complesse e deontologiche con sicurezza, essendo mancanti sia il controllo sugli esiti e le ricadute, ma anche supporto e formazione quotidiani. Si aggiunga l’attuale periodo storico legato al Covid.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Bensi Sara, Barsanti Sara, Boldrini Rossella, Colombini Giulia, Sommati Virginia, Pardini Emiliano
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2023
Pagine32-35
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero3/2023
Fonte
Approfondimenti Online
FonteProspettive Sociali e Sanitarie
Subtitolo in stampaProspettive Sociali e Sanitarie, 3/2023, LIII, 2023, pp.32-35
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
VolumeLIII
Approfondimenti
Bensi Sara, Barsanti Sara, Boldrini Rossella, Colombini Giulia, Sommati Virginia, Pardini Emiliano
Attori
Parole chiave: Operatore socio-assistenziale e sanitario Ricerca Stress