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Zaccuri Alessandro

Il giusto valore da attribuire all’occupazione di cura

Avvenire, 24-09-2021, p.12

Pascale Molinier autrice di 'Care': prendersi cura, un saggio del 2013 edito in Italia da Moretti & Vitali. è intervenuta di recente al Festivaletteratura di Mantova. Docente di Psicologia sociale alla Sorbona, la studiosa francese ha concentrato la sua riflessione sul mondo del lavoro e, nello specifico, del lavoro di cura. 'Inestimabile', come lo definisce il sottotitolo dell’edizione italiana di 'Care': prendersi cura, ma proprio per questo meritevole di maggior riconoscimento, anche sul piano della retribuzione.

«Per un momento, nella primissima fase della pandemia, sembrava che il quadro stesse per riequilibrarsi – dice ad Avvenire Pascale Molinier –. Dalle infermiere alle commesse dei supermercati, dalle operatrici sanitarie agli addetti alla logistica, le professioni che rispondono ai bisogni essenziali erano improvvisamente venute alla ribalta. Siamo stati a un passo dal renderci conto che da queste funzioni, di solito ritenute meno nobili di altre, dipendono davvero i destini di una società. Purtroppo, almeno a livello politico e mediatico, l’interesse è durato poco».

Molinier invita a interpretare il Covid come caso particolare all’interno di un fenomeno molto più ampio. La disattenzione verso il lavoro di cura – sostiene – non è che un aspetto della mentalità capitalista, caparbiamente restia a riconoscere l’importanza di ciò che è più caratteristico e profondo nell’esperienza umana. L’assegnazione di valore avviene in base a criteri di tutt’altro tipo, che ormai non corrispondono più alla sensibilità che fortunatamente si ritrova in gran parte della società civile. Sono sempre più numerose, per esempio,vle famiglie che ricorrono all’aiuto delle badanti per la cura degli anziani.

Finora, spiega, ci si è preoccupati molto di uno dei due elementi che compongono la cura, quello che in inglese prende il nome di cure. Adesso sappiamo che, da solo, l’atto del curare non sia sufficiente. Occorre che a fianco del cure intervenga il care, ossia il prendersi cura nella sua eccezione più estesa, ricchissima di implicazioni simboliche. Al contrario di quanto si potrebbe ritenere, anche la questione dei salari rientra a pieno titolo in questo processo di attribuzione di senso, sostiene la filosofa, perchè chiama in causa i princìpi democratici e perché permetterebbe di ripensare il lavoro in una prospettiva più articolata.

Chi conosce la realtà di una casa di riposo sa bene che i problemi del personale non possono essere ridotti all’ammontare dello stipendio. Ci sono tanti fattori che entrano in gioco, dall’assenteismo al rifiuto di assumersi responsabilità. Ma questi sono aspetti di cui si parla, sia pure occasionalmente. Non è così per la retribuzione, che di norma viene passata sotto silenzio, come se fosse un dettaglio irrilevante. La sua convinzione è che questo tabù ne nasconda un altro, relativo alla discriminazione di genere. Il lavoro di cura è in prevalenza lavoro femminile e, finché resterà tale, è destinato a essere sottopagato.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Zaccuri Alessandro
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine12
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-09-24
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteAvvenire
Subtitolo in stampaAvvenire, 24-09-2021, p.12
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Zaccuri Alessandro
Attori
Parole chiave: Cura Operatore socio-assistenziale e sanitario Residenza Sanitaria Assistenziale