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Rizzacasa D’Orsogna Costanza

Il motore di ricerca della memoria

La Lettura (inserto Corriere della Sera), 221, 2016, p.12

La sindrome da «punta della lingua», è la sensazione di essere a un passo dal ricordare qualcosa senza di fatto ricordarla, ora la tecnologia viene in aiuto. In una nuova richiesta di brevetto, il neuroscienziato computazionale James Kozloski, descrive le applicazioni di una tecnologia che definisce il «motore di ricerca della nostra memoria». Un Google automatico della nostra mente, wi-fi e armato di sensori, che monitora conversazioni, azioni, immagini, prevede le intenzioni e offre supporto nel momento del bisogno. L’impiego più significativo sarà per il contrasto a malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer. Un assistente cognitivo digitale può ricordare al paziente di assumere un farmaco, appuntamenti e visite, a vestirsi, anche a interagire con il prossimo e monitorerebbe il declino cognitivo del malato per comunicarlo a chi lo segue. Sarà comunque un aiuto valido per il cervello di tutti, visto che consuma immense energie senza far nulla nei ritmi frenetici di oggi. Ci sono ovviamente delle perplessità su questo “monitoraggio” così invasivo, ma bisogna ricordare che già oggi sono tante le app e le tecnologie che ci controllano. Hogewey, alla periferia di Amsterdam, è una casa di cura mascherata da paesino per malati di demenze con giardini, supermarket, un teatro, l’ufficio postale e ristoranti dove i 152 pazienti passeggiano in sicurezza per le strade e conducono vite pressoché normali, ma telecamere nascoste li monitorano 24 ore al giorno, insieme a 250 medici e infermieri travestiti da commessi, garzoni e fattorini. Se tutti questi dati e altri ancora, uniti a quelli ambientali, venissero forniti all’assistente cognitivo digitale, questo potrebbe sviluppare modelli personalizzati di pensiero e di comportamento. Non mancano gli scettici, non solo rispetto alla privacy ma anche sul fatto che i nuovi ricordi non sarebbero più nostri, ma dell’assistente cognitivo. Kozloski osserva però che, liberi dalla pressione di ricordare tutto, potremo usare le risorse mentali disponibili per sfide più ambiziose, trascendere limiti e deficienze della cognizione umana. Soprattutto, se e come usufruire di quelle informazioni saremo solo noi a deciderlo.

(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)

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Autore (Cognome Nome)Rizzacasa D’Orsogna Costanza
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2016
Pagine12
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo19000101
Numero221
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLa Lettura (inserto Corriere della Sera)
Subtitolo in stampaLa Lettura (inserto Corriere della Sera), 221, 2016, p.12
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)
Volume
Approfondimenti
Rizzacasa D’Orsogna Costanza
Parole chiave: Malattia di Alzheimer Memoria Ricerca Tecnologia