I provvedimenti adottati dal Governo per il contenimento del contagio dal Covid 19 puntano al rafforzamento dei presidi ospedalieri e all'aumento della disponibilità di posti letto in terapia intensiva ma per gli anziani non autosufficienti ci si affida in pratica solo ad iniziative di solidarietà, preziose ma insufficienti a sostenere un bisogno, che in questa situazione diventa ragione di vita.
Questo l'appello rivolto dalla Spi Cgil Puglia alla Regione. Il sindacato dei pensionati chiede che si imposti un vero piano di interventi da parte di ogni singola Azienda sanitaria territoriale. Occorre garantire agli anziani non autosufficienti i servizi domiciliari fondamentali per la loro vita; in questi giorni, alle loro già in precarie condizioni di salute, si aggiunge la paura di essere contagiati (in Puglia sono circa 150 mila gli anziani che vivono da soli).
Lo Spi ricorda che, con la chiusura dei Centri Diurni e degli ambulatori di riabilitazione, disposta dal DPCM del 16 marzo, vengono a mancare supporti essenziali alla vita di una grande fetta di popolazione e chiede alla Regione di varare al più presto linee guida per le prestazioni domiciliari integrate che sono poi Livelli essenziali di assistenza.
Conclude in una nota il sindacato dei pensionati: "siamo consapevoli dei livelli di priorità, ma non si può consentire che i percorsi di cura domiciliare degli anziani, anche non autosufficienti, possano essere depennati dall’agenda degli interventi necessari. Il nostro modello non può essere il Regno Unito dove mettono in conto che una quota degli anziani debba essere sacrificata. Gli anziani hanno diritto a vivere e quanto più possibile circondati da cure e affetti".
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)