Il progetto “Inclusive ageing in place - In-Age”, realizzato da Politecnico Milano, Inrca, Università Mediterranea di Reggio Calabria e Auser, ha affrontato in questi ultimi mesi il tema della condizione di fragilità delle persone anziane e i relativi rischi di isolamento sociale.
La finalità della ricerca è stata quella di proporre possibili azioni e strategie per sostenere un miglioramento della qualità della vita dell’anziano fragile ed un invecchiamento più sereno e sicuro nella propria abitazione.
Sono emerse differenze fra aree urbane/interne. In particolare, nelle aree interne “essere più fragili si associa maggiormente a condizioni di solitudine”. In generale, essere inclusi in una rete di rapporti sociali è importante per abbattere il senso di solitudine, ma non è sufficiente. Non è tanto il grado di estensione dei rapportiad avere una funzione cruciale, ma il tipo di rete che si costruisce attorno all’anziano. In questo senso un fattore importante è rappresentato dalla varietà delle reti, non solo famiglia, ma anche amici, vicini, volontari, operatori e frequenza dei contatti.
(Sintesi redatta da: Macheda Maria Gabriella)