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Alzheimer’s drug approval raises hope for thousands - L’approvazione del farmaco per l’Alzheimer fa sperare migliaia di persone

The Indipendent, 08-06-2021

Sebbene gli scienziati rimangano divisi sul pieno impatto dell'aducanumab, il farmaco di Biogen che promette di curare l’Alzheimer, molti esperti chiedono ulteriori studi per confermarne l'efficacia. Hilary Evans, amministratore delegato di Alzheimer's Research UK, ha affermato che l'approvazione della Food and Drug Administration degli Stati Uniti "segna un momento cruciale", ma ha anche ribadito che "è necessario rinnovare l'attenzione e gli investimenti" nella ricerca. Secondo l’OMS, circa 30 milioni di persone nel mondo soffrono di Alzheimer. L'aducanumab, somministrato ogni quattro settimane, mira a combattere le cause della malattia, ma non i sintomi. Sembra infatti che sia in grado di eliminare i grumi dannosi di una proteina nota come amiloide che si accumula nel cervello dei malati e ne danneggia le cellule.

La FDA ha affermato l’esistenza di "prove sostanziali che aducanumab riduca le placche di beta amiloide nel cervello" e che questo "ragionevolmente comporti importanti benefici per i pazienti". Nel Regno Unito è già stata presentata una domanda di autorizzazione alla Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency e la decisione è attesa in autunno. Se l'aducanumab riceverà il via libera, sarà valutato dal National Institute of Health and Care Excellence in termini di rapporto qualità-prezzo come trattamento fornito dal SSN. Anche l'Agenzia europea per i medicinali ne sta valutando l’efficacia.

Nell'ultimo decennio, sono stati più di 100 i potenziali trattamenti per l'Alzheimer che non sono riusciti a ottenere l'approvazione normativa. L'ultimo farmaco ad essere stato autorizzato è stata la memantina nel 2003.Tuttavia, resta l’incertezza tra la comunità scientifica. Gli studi internazionali in fase avanzata che hanno coinvolto più di 3.000 partecipanti infatti sono stati interrotti nel marzo 2019 dopo che l'analisi aveva mostrato che l'aducanumab sembrava non avere prestazioni migliori di un farmaco placebo nel rallentare il deterioramento del declino mentale e funzionale nei malati di Alzheimer. Tuttavia, diversi mesi dopo, la società ha invertito la rotta, annunciando che una nuova analisi di uno degli studi aveva dimostrato che il farmaco era efficace a dosi più elevate e che la FDA ne aveva consigliato una revisione.

Molti scienziati concordano sul fatto che l'aducanumab aiuterà solo a trattare pazienti selezionati nelle prime fasi della malattia. L'Alzheimer può accumularsi fino a due decenni prima che venga diagnosticata la demenza e durante questo periodo, i pazienti possono non avere o presentare solo sintomi lievi. "Per somministrare trattamenti come aducanumab o farmaci simili, dovremo diagnosticare l'Alzheimer non appena le persone mostrano solo sintomi lievi", ha affermato Elizabeth Coulthard, docente di neurologia all'Università di Bristol. Richard Oakley, capo della ricerca presso l'Alzheimer's Society, ha affermato che questo è "solo l'inizio verso nuovi trattamenti per il morbo di Alzheimer". "Dato però che questo farmaco andrà a beneficio solo di una parte delle persone nelle prime fasi della malattia, dobbiamo continuare a cercare una cura per tutte le fasi della malattia di Alzheimer e per altri tipi di demenza”, ha concluso.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Anno Pubblicazione2021
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LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-06-08
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FonteThe Indipendent
Subtitolo in stampaThe Indipendent, 08-06-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Farmaci Malattia di Alzheimer Ricerca