Uno studio finlandese mostra che il canto corale aumenta la potenza cerebrale degli anziani. I test condotti su 162 ultrasessantenni hanno rilevato che coloro che cantano in un coro posseggono una migliore "flessibilità verbale", un chiaro indicatore di una migliore funzione cerebrale. Lo studio faceva parte di un progetto a lungo termine incentrato sugli effetti del canto corale sulla cognizione e sul benessere emotivo e sociale. La ricercata dell'Università di Helsinki ha anche svelato che gli appartenenti ad un coro per più di dieci anni hanno ottenuto punteggi molto alti in termini di "unione sociale" e risultano più soddisfatti del loro stato di salute in generale.
Il leader dello studio Emmi Pentikainen ha dichiarato: "Questi risultati aumentano la nostra comprensione di come le diverse attività possono modellare la cognizione". Il canto corale è risultato particolarmente utile per mantenere l'attività cerebrale nelle persone anziane perché richiede una "funzione esecutiva flessibile e una continua attenzione". Dunque, per i ricercatori, il canto corale è una occupazione ideale per mantenere attivo il cervello, perchè facile da praticare e senza grande dispiego economico. È un'attività che richiede un'elaborazione versatile delle informazioni poiché combina l'elaborazione di diversi stimoli sensoriali, la funzione motoria correlata alla produzione e al controllo della voce, l'output linguistico, l'apprendimento e la memorizzazione di melodie e testi, nonché le emozioni suscitate dai brani cantati.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)