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Welfare, “il sistema è in affanno”. Famiglie sempre più vulnerabili nella gestione della non autosufficienza

www.redattoresociale.it, 26-02-2024

Dal 1° Paper del Rapporto 2024 Family (Net)Work “Dove sta andando il welfare?”, realizzato dal Censis e promosso da Assindatcolf, risulta che per il 49,1% delle famiglie datrici di lavoro domestico la badante non è sufficiente: infatti ci si deve occupare in prima persona di un parente anziano o non autosufficiente. Il 45,3% considera prioritario il potenziamento dei servizi domiciliari, il 58,7% chiede l’introduzione della deducibilità del lavoro domestico. 


A conferma dello stato d’animo di incertezza, il 45,3% delle famiglie italiane considera prioritario il potenziamento dei servizi domiciliari, partendo dal presupposto che la casa sia il miglior posto dove curarsi, il 58,7% chiede l’introduzione della deducibilità del lavoro domestico ed il 49,1% dichiara di occuparsi personalmente, come caregiver, di un parente non autosufficiente, in aggiunta al ruolo della badante. Guardando ai bisogni di assistenza in una prospettiva di lungo termine, il report sottolinea che il 58,7% delle famiglie considera prioritaria l’introduzione della deducibilità del lavoro domestico. 


Per il 46,3% è, invece, necessario attivare servizi di assistenza domiciliare a supporto dei non autosufficienti, mentre per il 18% è importante semplificare le procedure per accedere ai servizi di assistenza (in particolare quella della valutazione di non autosufficienza) e per il 15,4% è necessario sostenere il ruolo di chi in famiglia si fa carico dell’assistenza di un familiare. Non a caso, il 49,1% dichiara di occuparsi personalmente, come caregiver, di un parente non autosufficiente, una figura non alternativa alla badante ma integrativa. Per il 42,4% l’aspetto più critico dell’assistenza è la fatica fisica e lo stress che deriva dal far fronte ai tanti bisogni della persona assistita. 


Molto importanti sono anche i condizionamenti della quotidianità, spesso assorbita in maniera quasi assoluta dalle cure all’assistito e la rinuncia a una vita relazionale e autonoma (24,7%). Il 16,4% sottolinea, invece, la mancanza di un reale riconoscimento del ruolo del caregiver da parte delle istituzioni e la mancanza, quindi, di un compenso economico al lavoro svolto. Poco sopra l’8% si colloca chi ha dovuto abbandonare o ha dovuto trascurare il lavoro o comunque l’attività da cui discende il reddito del caregiver. Il 6,7% è invece preoccupato di poter arrecare danno all’assistito, non avendo il caregiver le competenze necessarie ai vari interventi che è chiamato a fare.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2024-02-26
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Fontewww.redattoresociale.it
Approfondimenti Onlinewww.redattoresociale.it/article/notiziario/welfare_il_sistema_e_in_affanno_famiglie_sempre_piu_vulnerabili_nella_gestione_della_non_autosufficienza
Subtitolo in stampawww.redattoresociale.it, 26-02-2024
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Caregiver caregiving Ricerca Welfare