Una residenza di Barcellona è stata la prima in Spagna ad aver adottato il “modello nordico” per l’assistenza domiciliare, uno schema che si è già dimostrato ampiamente efficace ed adeguato a tutelare i bisogni e il benessere degli anziani. A fare da apripista è la residenza Sant Adrià che, con l’obiettivo dichiarato di offrire una maggiore autonomia agli utenti per farli sentire come a casa, ha costruito al suo interno 6 abitazioni destinate ad ospitare 18 anziani.
"La mia vita è cambiata", spiega Ángeles, uno dei 18 nuovi residenti. "Prima non ero felice ma ora mi sembra di vivere in una famiglia", aggiunge. Ogni utente ha il proprio appartamento, con assistenza geriatrica e uso di locali comuni. Le stanze sono confortevoli, con tutti gli spazi comunemente presenti in un appartamento: bagno, sala da pranzo, cucina, soggiorno e terrazzo. Questo modello consente ai residenti di alzarsi quando vogliono, di preparare la colazione nella propria cucina, di svolgere diverse attività e di poter ricevere anche una visita infermieristica senza dover uscire dalla propria stanza.
La residenza prevede un team composto da sei geriatri, fisioterapisti, psicologi, infermieri e medici, tutti impegnati nell’assistenza dei residenti. Questo tipo di struttura consente di offrire agli anziani una maggiore autonomia, ponendo fine alla solitudine e al senso di vuoto e inutilità che ne può scaturire. Qui gli over possono effettuare liberamente le loro scelte giornaliere, avere maggiore tranquillità e minori livelli di ansia e stress. Il centro consente persino di tenere con sè i propri animali domestici, un aspetto veramente innovativo e di fondamentale importanza per il benessere dell'anziano.
Come in Italia - dopo la crisi del Coronavirus - anche in Spagna si è manifestata l'intenzione di rivedere il modello della casa di cura. La scelta è caduta su un sistema di assistenza simile a quello dei paesi scandinavi (in paesi come Svezia o Danimarca è applicato da tempo, perfezionandosi negli anni), che richiederebbe una revisione completa delle modalità attuali, a partire dall'impegno economico che lo Stato deve stanziare per struttura e utente (attualmente, nel Paese, molto più bassa) e passando anche per una nuova concezione degli edifici stessi, che devono essere trasformati in luoghi di convivenza. Sulla base del nuovo progetto nato a Barcellona, a partire dal 2022, in Galizia nascerà un nuovo modello di residenza, definito dalla Giunta Regionale locale come “il progetto di cohousing più ambizioso mai realizzato in Spagna”, destinato ad ospitare un massimo di 25 anziani.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)