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The inside story of the search for an Alzheimer’s vaccine - La storia della ricerca del vaccino contro l’Alzheimer

The Daily Telegraph, 22-11-2021

Il neurologo Tanuja Chitnis sta conducendo la prima indagine in assoluto su pazienti umani per verificare se un vaccino può prevenire la progressione dell'Alzheimer eliminando le forme tossiche di una proteina chiamata beta-amiloide che si accumula nel cervello formando placche che interrompono la normale funzione cerebrale e portano a perdita di memoria e confusione. Non si tratta di un vaccino nel senso convenzionale, infatti non mira a prevenire un'infezione, ma cerca di mobilitare le cellule immunitarie del cervello, chiamate microglia, contro le forme dannose di amiloide.

Il successo della sperimentazione - 16 partecipanti con Alzheimer precoce, tra 60 e 85 anni, riceveranno due dosi del vaccino - determinerà se questo approccio offre una nuova frontiera nel trattamento della malattia. Una cura per l'Alzheimer può intanto iniziare con la prevenzione. Gli scienziati sono incuriositi dai dati che suggeriscono che l'incidenza dell'Alzheimer è molto più bassa nelle persone anziane vaccinate contro altre malattie. L'anno scorso, uno studio ha mostrato che coloro che avevano fatto un vaccino contro la polmonite - con un’età compresa tra 65 e 75 anni - avevano il 30% in meno di probabilità di contrarre l'Alzheimer, anche se in possesso dei fattori di rischio genetici per la malattia. Gli scienziati ritengono che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che questo vaccino aveva inavvertitamente contribuito a stimolare la microglia, rendendole molto più attive nell'eliminazione dell'amiloide dal cervello.

Tuttavia, il percorso del vaccino contro l'Alzheimer rimane carico di sfide. In particolare, per il timore di reazioni avverse. Chuanhai Cao, dell'Università della Florida, spiega che attivare il sistema immunitario durante l'invecchiamento può richiedere l'aggiunta di sostanze chimiche per stimolare la microglia, che potrebbero esacerbare l'infiammazione cerebrale esistente. Molto importante è poi la prevenzione: Rudolph Tanzi, dell'Università di Harvard, afferma che l'amiloide deve essere trattata allo stesso modo del colesterolo per le malattie cardiache. Propone programmi di screening regolari per le persone anziane per rilevare i primi segni di livelli elevati, seguiti da interventi di trattamento attivo per ridurre il livello di amiloide nel cervello.

I neuroscienziati affermano che sono in fase di sviluppo una serie di esami del sangue che potrebbero far parte di un futuro programma di screening, ma devono ancora essere convalidati su una popolazione più ampia. "Ci sono diversi prodotti in fase di sviluppo per il rilevamento della beta-amiloide", afferma Cao. "Idealmente, dovremmo misurare i livelli nel sangue e nel cervello, a partire da 60 anni ogni anno, prima che si sviluppino problemi di memoria, e intraprendere azioni attive per prevenire l'Alzheimer".

I vaccini non sono le uniche misure preventive studiate. La genetica e gli stili di vita giocano un ruolo significativo. La ricerca ha ripetutamente suggerito un legame tra i modelli di sonno disfunzionali e il rischio di sviluppare la malattia. Infatti, i meccanismi di rimozione dei rifiuti del cervello si attivano mentre dormiamo, eliminando le proteine potenzialmente dannose. Gli studi hanno persino dimostrato che una sola notte senza dormire può aumentare i livelli di amiloide nel cervello. Tanzi sostiene un processo in sei fasi per proteggere la salute del cervello nella mezza età e in età avanzata: dormire, gestire lo stress, interagire con gli altri, fare esercizio, imparare cose nuove e praticare diete a basso contenuto di carne rossa, grassi saturi e zucchero.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Anno Pubblicazione2021
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LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-11-22
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Fonte
Approfondimenti Online
FonteThe Daily Telegraph
Subtitolo in stampaThe Daily Telegraph, 22-11-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Malattia di Alzheimer Ricerca Vaccinazioni Campagne di prevenzione e informazione