La salute del nostro Paese passa anche dall’alfabetizzazione digitale e dall’accesso alla rete in tutto il Paese; lo ha sottolineato il presidente dell'istituto superiore di statistica durante la III Conferenza nazionale sull’assistenza primaria.
Per affrontare la cronicità servono, oltre alle tecnologie e all’assistenza, anche le reti di comunità. Inoltre, la diffusione della telemedicina ha un ruolo primario che, per Serena Battilomo ( dirigente del Ministero della Salute, responsabile del Nuovo sistema informativo sanitario), deve superare le differenze fra realtà regionali.
Si stima che la popolazione anziana e la spesa per le malattie croniche assorbiranno l’80% delle risorse assegnate e il Ministero della Salute ha ricevuto, da oggi al 2023, un finanziamento di 20 milioni di euro per realizzare un progetto nazionale destinato a sostenere la sfida alla cronicità. Il progetto sarà realizzato con il supporto dell’Ict (Information and Communications Technology) che partirà dalla individuazione e diffusione delle buone pratiche per colmare i gap esistenti fra regione e regione. La telemedicina sarà una delle componenti che andrà inserita nel ripensamento di percorsi integrati e trasversali incentrati sulla presa in carico globale del paziente.
Nel 2019, l’atto di indirizzo del ministro della Salute conferma che lo sviluppo della sanità digitale è un’opportunità per cambiare radicalmente l’assistenza. Secondo la mappatura dell’Istituto superiore di Sanità, risultano, al 2017, 384 esperienze di telemedicina distribuite su tutto il territorio nazionale.
Per dare le stesse opportunità a tutti i cittadini, il Ministero, nel suo ruolo di governance nazionale, vuole promuovere e diffondere l’uso della telemedicina in tutto il Paese.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)