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Mills Eleanor

Stop making the menopause into a brand! It’s not about money, it’s about healthcare - Non trasformiamo la menopausa in un marchio!

The Observer, 17-10-2021

Il 18 ottobre è la Giornata mondiale della menopausa, un momento ancora critico per molte donne. Le statistiche parlano chiaro: secondo Menopause Charity, 900.000 donne hanno lasciato il lavoro a causa dei sintomi della menopausa. L’80% di loro ha riferito di soffrire di vampate di calore e il 60% di annebbiamento cerebrale. Un sondaggio TUC su 4.000 donne ha rilevato che la menopausa ha influito sulla vita lavorativa dell'85% delle intervistate. Intanto una miriade di marchi ha lanciato creme per la menopausa, pentole e persino un abbigliamento adatto. Certo, è positivo che le politiche per la menopausa stiano diventando un must aziendale, ma, come afferma Jenny Haskey, presidente di Menopause Charity: “Non è sufficiente. Abbiamo bisogno di un clima adeguato e di un cambiamento nella cultura, a partire dalle stesse donne che devono parlarne con i loro medici”. "È sorprendente, continua, che 15.000 medici, infermieri e medici abbiano seguito il corso gratuito Confidence in Menopause da quando lo abbiamo lanciato a maggio, per compensare la mancanza di questo materiale nella formazione medica esistente".

Un sondaggio della scorsa settimana di Noon, la piattaforma per le donne di mezza età, ha rilevato che l'85% delle donne desidera maggiori e migliori informazioni sulla menopausa e il 65% ha dichiarato di essere confuso, in particolare sulla sicurezza della terapia ormonale sostitutiva. Ma, mentre non c'è dubbio che è necessaria una revisione dei trattamenti disponibili (il disegno di legge sulla menopausa tornerà in Parlamento, nella speranza di rendere la terapia ormonale sostitutiva esente dagli oneri del SSN in Inghilterra - come già in Scozia e Galles), urge un’osservazione. Le donne sono da sempre discriminate dal ciclo e dalla menopausa, spesso indicate come cause di un temperamento lunatico, e come indice della loro incapacità a gestire ruoli delicate a causa delle variazioni ormonali. Oggi questi concetti devono essere superati.

Nessuna donna può essere accusata di non poter svolgere il suo lavoro a causa degli ormoni e nessun datore di lavoro dovrebbe temere di assumere una donna sopra i 50 anni. Un altro sondaggio, condotto da Vision Express il mese scorso, ha rilevato che il 67% delle donne di mezza età non vuole essere considerata come una “vampata di calore ambulante”. Del resto il problema della mezza età non è una questione di ormoni. Una ricerca del Center for Midlife in America rileva che l'infelicità in questo periodo è così alta perché coincide con un momento particolare della vita: magari un divorzio, lutti, sindrome da nido vuoto, genitori anziani, problemi di salute e di licenziamento.

C'è anche quella sensazione strisciante che a 50 anni c'è ancora meno vita da venire di quella che è già passata e non bisogna "sprecare" gli anni rimasti. Le storie che le donne raccontano a Noon parlano di nuove sfide e nuovi scopi: molte tornano sui libri o si inventano un’attività. Altre inseguono i sogni di gioventù. Come mostra la campagna #SeeYourselfDifferently di Noon che presenta sette donne di mezza età che amano la loro vita attuale. Per eoni, agli occhi degli uomini, le donne hanno smesso di essere preziose una volta che non sono più feconde o sessualmente appetibili – ed ecco perché, troppo spesso, le donne anziane vengono cancellate dalla narrativa culturale e diventano invisibili. La menopausa va gestita e considerata come un periodo ricco e fecondo dell’esistenza, condito da saggezza ed esperienza.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Mills Eleanor
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine
LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-10-17
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteThe Observer
Subtitolo in stampaThe Observer, 17-10-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Mills Eleanor
Attori
Parole chiave: Menopausa Stereotipi