Gli effetti sono visibili sempre, indipendentemente dall’età del fumatore. Detto questo, però, prima si abbandonano le sigarette, meglio è. Possono essere riassunte in questo modo, le conclusioni di uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori e del Mario Negri di Milano, pubblicato sulle colonne della rivista «Scientific Reports». Gli autori, lavorando sulle informazioni tratte da oltre tremila fumatori, sono arrivati a concludere «smettere di fumare ha un effetto favorevole nel ridurre i valori della proteina-C reattiva», un importante marcatore di infiammazione. Più questa ultima è rilevante, maggiori sono le probabilità di ammalarsi di tumore del polmone e del colon-retto, oltre che andare incontro a eventi acuti cardio (infarto) e cerebrovascolari (ictus). «Il vantaggio non è però evidente a breve termine, ma soltanto dopo diversi anni dalla cessazione del fumo», hanno messo nero su bianco i firmatari della pubblicazione. Da qui l’importanza di «spezzare la catena» quanto prima, in modo da poter usufruire dei benefici per un tempo più lungo.
(Fonte: tratto dall'articolo)