In Gran Bretagna il costo degli sforzi per "proteggere il Sistema Sanitario Nazionale" ha comportato un crollo nei ricoveri ospedalieri fino al 90%. Una situazione drammatica che non dovrà ripetersi nella seconda ondata.
Durante il lockdown le visite per i tumori più comuni sono diminuite fino a due terzi, mentre i controlli sull'infarto si sono ridotti di quasi la metà.
All’epoca, il governo aveva esortato la popolazione a "restare a casa, proteggere il SSN, salvare vite". Questo messaggio aveva lo scopo di garantire che le persone limitassero le uscite, ma ha scoraggiato anche i casi urgenti e trattamenti già pianificati.
Oggi si teme che possa accadere di nuovo.
All'inizio di questo mese il Ministro della Salute Matt Hancock, ha avvertito che la pandemia questo inverno potrebbe causare l’"implosione" del SSN a meno che i livelli non calino.
Ha dichiarato: "Sappiamo per esperienza che più il coronavirus si diffonde, più è difficile per il nostro Sistema Sanitario portare avanti tutto l'altro lavoro ordinario".
Tra i primi a cancellare interventi programmati, gli ospedali di Nottingham, Birmingham, Liverpool e Plymouth e l'University Hospital di Birmingham ha avvertito che respingerà gli arrivi di pronto soccorso che non sono in codice rosso.
La scorsa notte si è diffusa la notizia che gli ospedali della Greater Manchester stanno esaurendo i posti letti per i malati gravi.
Nei mesi di aprile e maggio si è verificato un forte calo dei ricoveri relativi a una serie di malattie.
Quelli per il cancro alla prostata sono diminuiti del 64%. Ci sono stati solo 4.640 ammissioni in aprile e maggio, rispetto a una media quinquennale di 12.859.
Il cancro intestinale - il secondo più grande killer del cancro nel Regno Unito - ha registrato un calo del 39%, con solo 8.185 casi contro i 13.488 previsti.
Il numero di casi di cancro al seno, il tumore più comune nelle donne, è crollato del 30%, mentre quelli per la diagnosi o il trattamento di disturbi gastrointestinali sono diminuiti del 90%.
Mentre le politiche mirano a differire la cura delle cure non urgenti e proteggere i pazienti vulnerabili dall'esposizione a Covid, le statistiche mostrano cadute "su tutta la linea", anche in quasi tutte le attività di emergenza.
Anche perché i pazienti sono troppo spaventati per frequentare i reparti di pronto soccorso, anche se stavano avendo un attacco di cuore.
Le cifre mostrano che i ricoveri per i pazienti con "dolore toracico cardiaco aspecifico" - un allarme che può indicare gravi emergenze cardiache - sono diminuiti del 41 %. Le ammissioni per i pazienti con attacco di cuore sono invece diminuite del 27%.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)