Le ultime statistiche europee ci dicono che, a 60 anni, specie in Italia, lavorare non fa male alla salute. Gli italiani occupati fra i 55 e i 64 anni che denunciano una qualche patologia sono un quarto di quelli europei ( 10,6% contro il 40,3%). Distanza che rimane enorme anche tra i non occupati della stessa età mentre scende tra gli over 65. Siamo il Paese con meno malati, con una percentuale (33,5%) di poco superiore alla metà di quella europea (61,4%). Non solo, ma anche fra inattivi, pensionati o disoccupati, specie se più anziani, emerge il calo di quanti giudicano cattiva la propria salute. Infatti, fra i più poveri (appartenenti al primo di quintile di reddito) solo il 6,7% afferma di non stare bene. Stranamente sono anche coloro che andranno in pensione nei prossimi anni ma che vorrebbero andarci prima. All’origine del fenomeno potrebbe esserci un mix di fattori economico-lavorativi ma anche di tipo sanitario e culturale. In Italia, i lavoratori più anziani hanno bassi livelli di istruzione e svolgono di solito lavori meno qualificanti e ripetitivi, inoltre, abbiamo un sistema sanitario ancora efficiente e una qualità della vita sicuramente di buon livello rispetto al resto dell’Ue.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)