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Caposio Marzia

Osteoporosi severa: per sostenere l’innovazione terapeutica servono PDTA attuabili e Fracture Liaison Service

www.quotidianosanita.it, 26-10-2022

Nel corso della vita, circa il 40% della popolazione incorre in una frattura e in Italia si stima che l’osteoporosi colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa. Le fratture di fragilità per osteoporosi hanno rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria, con elevati costi sia sanitari sia sociali. Inoltre, l’effetto della terapia antifratturativa è tanto maggiore quanto maggiore è il rischio iniziale. In questo contesto va sempre tenuto a mente il constante invecchiamento della popolazione generale che si accompagna ad numero sempre più elevato di persone multipatologiche e pazienti cronici.

L’osteoporosi, infatti, si inserisce perfettamente nell’alveo delle patologie croniche e come tale deve essere trattata, con percorsi dedicati, approccio multidisciplinare e presa in carico a trecentosessanta gradi. La recente approvazione di rimborsabilità (agosto 2022) da parte di Aifa di un farmaco cosiddetto bone builder apre nuove possibilità per la cura di questa patologia e fornisce ai pazienti nuove possibilità per condurre una vita con meno complicanze legate alle fratture da fragilità.

Dopo una prima frattura, il rischio di rifrattura nell’anno successivo rimane molto elevato e tale condizione permane per i successivi 10 anni. Ciò implica che il paziente dovrebbe essere seguito e monitorato dal momento della prima frattura in poi. E qui arrivano i primi problemi, primo fra tutti l’assenza di un codice specifico che identifichi le fratture da fragilità. Ciò permetterebbe di effettuare una diagnosi differenziale del paziente fragile, di indirizzarlo verso un percorso dedicato e di scegliere la migliore terapia disponibile. Identificare il paziente fragile consentirebbe un risparmio di risorse in termini di costi diretti e indiretti sia per il Servizio Sanitario Nazionale sia per il paziente e per il suo caregiver. 

Il momento della diagnosi è dunque fondamentale perché quando si parla di osteoporosi si intende un disordine scheletrico che compromette la resistenza dell'osso e quindi predispone ad un aumentato rischio di fratture. È necessario quindi valutare non solo la densità ossea ma anche tutta una serie di elementi che escludono, o meno, le forme secondarie di osteoporosi. Un altro ostacolo alla corretta gestione di questa patologia cronica è caratterizzato dalla scarsa aderenza e persistenza ai trattamenti. 

Dal Rapporto Osmed 2020 si evince che l’alta aderenza, cioè quella indispensabile affinché un farmaco funzioni, nei pazienti con età dai 45 anni in su, è del 67%. Ciò significa che vi è circa il 30% dei pazienti in cui il trattamento è inefficace a causa della bassa aderenza allo stesso. Inoltre, la bassa aderenza aumenta con l’età. Guardando poi alla persistenza per la stessa fascia di popolazione, i dati Osmed mostrano che solo il 50% circa dei pazienti è persistente al trattamento a un anno. In ultimo circa l’80% dei pazienti con pregressa frattura non riceve alcuna terapia per l’osteoporosi.

Le linee guida emanate dell’Istituto Superiore della Sanità il 18 ottobre 2021 dal titolo “Diagnosi , stratificazione del rischio e continuità assistenziale delle Fratture da Fragilità” insistono sulla diagnosi differenziale, la stratificazione del rischio di rifrattura e la continuità assistenziale. Nel documento si invitano le istituzioni a lavorare affinché venga assegnato un codice specifico per le fratture da fragilità e vengano messe in atto delle strategie mirate all’identificazione delle fratture in assenza di trauma maggiore non solo per il femore, ma anche per gli altri distretti.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Caposio Marzia
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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2022-10-26
Numero
Fontewww.quotidianosanita.it
Approfondimenti Onlinewww.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=108386
Subtitolo in stampawww.quotidianosanita.it, 26-10-2022
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Caposio Marzia
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Parole chiave: Farmaci Menopausa Osteoporosi