I pazienti più anziani con ictus ischemico che hanno assunto statine per 2 anni dopo al termine del ricovero hanno avuto meno eventi cardiovascolari (CV) dopo la dimissione ospedaliera rispetto a quelli che le hanno assunte per meno di 2 anni o per niente, secondo uno studio online su “Stroke”. Sebbene la terapia con statine sia spesso iniziata in pazienti di età pari o superiore a 80 anni dopo un ictus ischemico, la prova della loro efficacia nella prevenzione CV per questa popolazione era scarsa, quindi è stata necessaria una nuova analisi, hanno scritto i ricercatori. Un gruppo di studiosi - guidati da Geert Lefeber, del Centro Medico Universitario di Utrecht (Paesi Bassi) - hanno condotto uno studio di coorte retrospettivo - utilizzando il Clinical Practice Research Datalink - su 5.910 pazienti di età pari o superiore a 65 anni ricoverati per un primo ictus ischemico dal 1999 al 2016 che non avevano prescrizioni di statina nell'anno precedente il ricovero.
«L’inizio della prescrizione di statine seguita da continuazione per almeno 2 anni dopo un primo ictus in pazienti di 80 anni e più rispetto a nessuna prescrizione è risultato associato a una riduzione del rischio dell'endpoint composito primario (infarto miocardico non fatale o ictus non fatale e mortalità CV) in linea con i risultati nei pazienti di età compresa tra 65 e 80 anni» sottolineano i ricercatori.«I nostri risultati forniscono la prova per iniziare le statine dopo un primo ictus in pazienti di età superiore a 80 anni per prevenire la recidiva di malattie CV. Sebbene i tassi di prescrizione aumentino nel tempo, nel nostro studio fino al 40% dei pazienti di età pari o superiore a 80 anni non ha ricevuto prescrizione di statine entro 90 giorni dalla dimissione anche nel 2016» osservano Lefeber e colleghi.
(Fonte: tratto dall'articolo)