Uno studio pubblicato dall’American Psychological Association evidenzia come gli adulti di mezza età e quelli più anziani credono che la vecchiaia inizi più tardi di quanto indicato dai loro coetanei decenni fa. I ricercatori pensano che l’aumento negli ultimi anni dell’aspettativa e della qualità della vita abbia comportato un ritardo nelle fasi vitali, a cominciare dall’emancipazione, dal matrimonio o dalla maternità. Il concetto diffuso di anziano potrebbe essersi allontanato di qualche anno a causa di questi cambiamenti. O forse, in una società ageista, nessuno vuole percepirsi come vecchio.
Per Wettstein ciò che salta all’occhio nella ricerca è l’eterogeneità del gruppo degli anziani. In generale, le donne tendono a collocare la vecchiaia più lontano rispetto agli uomini, con una differenza di 2,4 anni tra i due gruppi. Lo studio, che ha utilizzato i dati di 14.000 cittadini tedeschi, ha analizzato come età biologica, età cronologica ed età soggettiva siano cambiati dal 1988 ad oggi. Il risultato è che la vecchiaia è un concetto soggettivo, tanto che in uno studio condotto in Europa, sono state osservate grandi differenze tra i paesi, fino a 10 anni. Queste diversità si spiegano con la partecipazione degli anziani al mercato del lavoro, la percentuale di anziani all’interno di un paese o la percezione culturale della vecchiaia e degli anziani.
Grazie ai progressi della medicina, gli anziani sono in una certa misura più sani di quanto lo fossero 10 o 20 anni fa, e questo potrebbe spiegare perché anche loro stessi credano che la vecchiaia inizi più tardi. Lo dimostra uno studio condotto in Finlandia nel 2021 sottoponendo uomini e donne tra i 75 e gli 80 anni a una serie di test fisici e cognitivi. I risultati sono stati salvati e, dopo 28 anni, i test sono stati ripetuti su un altro gruppo di quell’età, con risultati nettamente superiori per tutti i marker. Ma non tutti i gerontologi la pensano allo stesso modo. Bruno Arpino, sociologo dell'Università di Firenze, riconosce la mancanza di dati affidabili delle epoche passate.“Nel corso della storia, afferma, la percezione del come invecchiamo è cambiata più del quando”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)