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Maino Franca, Razetti Federico

Long-Term Care e innovazione sociale: riflessioni e spunti dall’Unione europea

www.secondowelfare.it, 05-08-2019

Dalla metà degli anni Duemila il concetto di innovazione sociale (IS) ha avuto uno spazio crescente nel discorso pubblico e nell’agenda di molti Paesi europei,anche grazie all'impulso dato dall'Unione Europea.

Tra le sfide più frequentemente evocate c'è quella posta dall’invecchiamento della popolazione. Numerosi studi documentano l’intreccio fra tendenze demografiche (allungamento della speranza di vita e riduzione dei tassi di fecondità), sociali (affermazione di nuovi modelli familiari), economiche (femminilizzazione e precarizzazione del mercato del lavoro, allungamento della vita lavorativa) e sanitarie (diffusione di malattie cronico-degenerative e multimorbidità).

Le soluzioni possono essere come quella adottata in Italia che lascia quasi tutto in mano al supporto informale delle famiglie. La politica di Long-Term Care (LTC) costituisce un contesto privilegiato per osservare gli sviluppi attuali e potenziali dell’innovazione sociale della quale si può parlare solo in presenza di interventi che soddisfino 4 condizioni (Razetti, 2018):

  • offrire una nuova risposta a un bisogno sociale (novità e responsiveness);
  • farlo in modo più efficace rispetto alle soluzioni già esistenti (maggiore efficacia);
  • rinnovare o migliorare le capacità e le relazioni sociali (maggiore inclusività e empowerment);
  • determinare un migliore uso di beni e risorse (maggiore efficienza).  

Le risposte fornite in Italia alla sfida dell’invecchiamento sono concordemente ritenute inadeguate (cfr. NNA, 2017), mancando di progettualità e innovazione sia nel pubblico (a tutti i livelli di governo) che nel privato. Tre sono le principali criticità:
1) netta prevalenza di erogazioni monetarie non vincolate (in primo luogo l’Indennità di Accompagnamento);
2) frammentazione degli interventi con conseguente disorganizzazione gestionale, rischio di inappropriatezza delle prestazioni e dispersione delle risorse, peraltro scarse;
3) limitazione delle coperture private ai lavoratori dipendenti durante il periodo di attività, quando il rischio non autosufficienza è minore (Crescentini et al., 2018).

Netta è la distanza fra il sistema italiano di LTC e il policy framework promosso dall’UE. Alcuni progetti di ricerca europei hanno iniziato a identificare i tratti dell’innovazione sociale nei diversi contesti di cura, compreso quello familistico, offrendo un contributo alla individuazione di barriere, fattori-chiave e priorità per l’Innovazione Sociale nelle politiche di LTC . Le priorità per l'Italia sarebbero quelle dell’integrazione, del supporto alle famiglie nella ricerca e selezione degli assistenti familiari, della qualificazione dell’assistenza, del riconoscimento delle competenze informali. Rafforzare queste dimensioni degli interventi di LTC potrebbe offrire un auspicabile contributo alla messa a punto di soluzioni “innovative” in grado di avvicinare i due eccessi del nostro sistema ( massima istituzionalizzazione delle cure ( per pochi) e completa privatizzazione dell’assistenza fra le mura domestiche (per i più).

(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)

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Autore (Cognome Nome)Maino Franca, Razetti Federico
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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2019-08-05
Numero
Fontewww.secondowelfare.it
Approfondimenti Onlinewww.secondowelfare.it/innovacare/long-term-care-e-innovazione-sociale-riflessioni-e-spunti-dallunione-europea.html
Subtitolo in stampawww.secondowelfare.it, 05-08-2019
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)
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Maino Franca, Razetti Federico
Attori
Parole chiave: Anziano non autosufficiente Assistente familiare, badante Bisogni degli anziani Europa