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Erroi Lorenzo

L’Alzheimer cresce, il sostegno anche

La Regione, 10-06-2021

Ombretta Moccetti, responsabile del Centro competenze Alzheimer e altre demenze del Canton Ticino, per spiegare cosa accade a un malato di Alzheimer in uno stadio avanzato, e di conseguenza quel che devono affrontare i suoi familiari, parla di un vero e proprio “lutto bianco”. Queste patologie colpiscono oltre 144mila anziani in Svizzera, oltre 7’600 in Ticino. Erano 6.300 nel 2019, il che fa intuire quanto sia significativo l’aumento dei casi correlato a quello della speranza di vita. Speranza che determina anche l’incidenza di genere, col 67% di casi tra le donne.

Una cura non c’è, anche se recentemente sono giunte notizie incoraggianti circa una nuova terapia , ma negli ultimi vent’anni la medicina ha fatto pochissimi passi avanti dal punto di vista terapeutico, anche se, ricorda Moccetti, si sono compresi meglio la natura delle demenze, i loro meccanismi e la probabilità che i fattori scatenanti siano molteplici.

A correre in soccorso fin dal 1992 è la rete di servizi sul territorio sviluppata dal Centro, grazie agli sforzi congiunti di Alzheimer Svizzera e Pro Senectute. «Si comincia con lo sportello telefonico per identificare i bisogni di famiglie e specialisti poi li si indirizza verso vari tipi di supporto», spiega Moccetti. Ci sono anzitutto i gruppi di attivazione cognitiva, che tramite neuropsicologi e animatori aiutano a tenere in esercizio la memoria e il contatto sociale, due aspetti spesso correlati nel contrastare il decorso delle demenze. Poi ci sono i centri diurni, che permettono una presa in carico dalle 9 alle 17, e gli atelier ‘Tincontro’, per chi ha ancora un certo livello di coscienza e necessita di consulenza psicoterapeutica.

Ai familiari viene invece offerta la partecipazione a gruppi di autoaiuto nei quali scambiarsi consigli e confrontarsi con degli esperti. Un approccio simile ai Caffè Alzheimer sul territorio, che seguendo un’idea olandese riuniscono attorno a un tavolo gli interessati e dei relatori specializzati.

Nell’ultimo anno il Covid ha costretto alla chiusura iniziale dei centri diurni e a grandi problemi nel seguire le attività in istituti e case anziani, ha cancellato i Caffè e fatto saltare le Vacanze Alzheimer, un progetto speciale che permette a un malato e a un suo parente di viaggiare insieme a un assistente dedicato. Ciò consente ai familiari di ritagliarsi momenti di svago e allo stesso tempo ha un effetto incredibilmente positivo sulla ‘presenza’ dei malati, dunque anche sul morale dei parenti che vedono ‘tornare’ almeno in parte il loro caro come lo hanno sempre amato e conosciuto.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Erroi Lorenzo
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-06-10
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLa Regione
Subtitolo in stampaLa Regione, 10-06-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Erroi Lorenzo
Attori
Parole chiave: Caffè Alzheimer Demenza senile Malattia di Alzheimer