Alla Rsa dell'Istituto Auxologico a Milano sono riprese le visite dei parenti, divisi dalle strisce bianche che decretano le distanze da tenere.
Qui, su 160 posti letti, sono morte 60 persone. Ma ora si iniziano a vedere i sintomi della normalità: sia pure a distanza e senza abbracci si possono rivedere i parenti dopo la chiusura dell'8 marzo.
I parenti debbono prenotare le visite uno alla volta e le strutture si sono attrezzate per cercare di scongiurare ogni rischio di contagio. Tutto in sicurezza, con le mascherine e possibilmente all'aperto. I parenti raccontano la loro paura, in questi mesi, di non poter riabbracciare i loro cari, e i degenti il loro terrore della pandemia.
Racconta lo psicologo dell'Istituto Auxologico che in questi mesi ha cercato di aiutare gli ospiti a superare la paura, che hanno organizzato centinaia di videochiamate coi parenti, che in molti non capivano cosa stesse accadendo e della loro paura nel non riconoscere neppure gli infermieri, coperti dalle protezioni. Alcuni si davano appuntamento per vedersi dalla finestra, anche senza parlare. Il telefonino è stato per molti una salvezza, la possibilità di sentire i propri cari. Per questo, anche senza gli abbracci, anche a distanza ma finalmente dal vivo, questi incontri sono stati una gioia per tutti.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)