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Meldolesi Anna

La riserva cognitiva utile anche dopo tumori cerebrali

Il Corriere della Sera, 13-10-2023

La riserva cognitiva, come l’intelligenza, ha una componente genetica ma sembra dipendere ancora di più da variabili socioeconomiche. Un gruppo di ricercatori dell’Irccs Medea l’ha indicizzata con l’aiuto dell’economista Gianni De Fraja e ha valutato le performance di ogni paziente tenendo conto anche della sua biografia. L’effetto più forte ce l’ha l’istruzione, poi gli stimoli sul lavoro. La residenza ha un effetto minore ma influenza relazioni e sfide quotidiane.

Combinati insieme, questi fattori hanno un effetto protettivo: più è alta la riserva, migliori sono le prestazioni nei test, al netto delle caratteristiche del tumore. L’impatto della riserva cognitiva è stato esplorato nella demenza, nell’invecchiamento e in altre condizioni. Finora era stato trascurato il suo ruolo nella mitigazione delle disfunzioni cognitive associate ai tumori, perché ci sono molti fattori di cui tenere conto, tra cui volume della lesione, emisfero interessato, regione colpita e tipo di tumore.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Meldolesi Anna
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2023
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2023-10-13
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Corriere della Sera
Subtitolo in stampaIl Corriere della Sera, 13-10-2023
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Meldolesi Anna
Attori
Parole chiave: Funzioni cognitive Ricerca