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La crisi demografica preoccupa la Ue: riduce la competitività

Il Sole 24 ore, 12-10-2023

La questione demografica europea si traduce in un forte aumento dell’emigrazione in alcuni paesi dell’Est Europa e in un altrettanto forte aumento dell’immigrazione in alcuni paesi del Nord Europa. La Commissione europea ha presentato ieri una comunicazione in cui tenta di offrire possibili risposte a un fenomeno che ha profonde ricadute.«La nostra ottica è rivolta principalmente ai rischi per la competitività europea. Il confronto è con la Cina o l’India – spiega la vicepresidente della Commissione europea Dubravka Šuica, 66 anni –. Quattro le piste che proponiamo ai paesi membri: misure per conciliare via lavorativa e vita professionale, una strategia di formazione delle generazioni più giovani, nuovi sostegni alle generazioni più anziane, e nuove politiche a favore dell’immigrazione legale».


Secondo Eurobarometro, la questione demografica preoccupa 7 europei su 10. Nella sua relazione, l’esecutivo comunitario fa notare alcuni aspetti spesso ignorati. In primo luogo, il legame tra inquinamento e invecchiamento: le persone più anziane producono pro capite un ammontare più elevato di emissioni nocive delle persone più giovani. Entro il 2060 gli over 65 contribuiranno al 39% dei gas inquinanti. Per Bruxelles a causa dell’invecchiamento, la popolazione europea toccherà un picco intorno al 2026 e si ridurrà gradualmente nei prossimi decenni. La popolazione in età lavorativa è destinata a diminuire mentre l’indice di dipendenza degli anziani è destinato ad aumentare. La quota della Ue nella popolazione mondiale continuerà quindi a scendere (dal 6% di oggi a meno del 4% nel 2070), riducendo il peso relativo del mercato unico nell’economia globale e il peso geopolitico della Ue. 


L’andamento della demografia ha un impatto non solo sulle finanze pubbliche, ma anche sulla produttività dell’economia, sulla presenza o meno di lavoratori specializzati, sulla presenza o meno di attività produttive in alcune località, sui livelli di dipendenza economica sul piano internazionale. Già nel 2025 si calcola che la silver economy, ossia l’economia dedicata agli anziani, peserà per oltre il 28% del prodotto interno lordo a livello europeo. L’Italia è tra i paesi che ha il tasso di fertilità e il tasso di occupazione femminili più bassi d’Europa (rispettivamente 1,2 e 54%).

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2023
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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2023-10-12
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Sole 24 ore
Subtitolo in stampaIl Sole 24 ore, 12-10-2023
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Analisi demografica Europa Longevità