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La dieta per chi va in pensione

LiberEtà, 11, 2017, pp.68-70

Uno studio francese, pubblicato sull'International Journal  of Behavioral Nutrition and Pysical Activity, rivela che, in pensione, si tende a mangiare peggio. Condotta su 577 adulti, questa ricerca conferma i dati di una indagine condotta nel 2016 dalla Spi intitolata: "A tavola con i nonni al tempo della crisi: i forzati della dieta". Tra le cause non ci sono solo ragioni economiche per cui, disponendo di minore reddito, gli anziani tendono a diminuire quantità e qualità del cibo giornaliero. Ci sono altre ragioni: con più tempo da spendere, ci si dedica a cucinare piatti tradizionali spesso più ricchi di grassi. Il prof. Bertoni dell'Università di Padova, ha approfondito gli effetti del pensionamento sugli stili di vita dei pensionati e sostiene che, quelli positivi, siano temporanei. Per questo chi va in pensione presto, spesso ha un decadimento fisico e cognitivo precoce. Il consiglio del ricercatore è quello di concentrarsi, più che sul cibo, su attività che coinvolgono il corpo e la mente.

(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)

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Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2017
Pagine68-70
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo19000101
Numero11
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLiberEtà
Subtitolo in stampaLiberEtà, 11, 2017, pp.68-70
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)
Volume
Approfondimenti
Parole chiave: Alimentazione Pensionamento, problemi del Preparazione all'invecchiamento Psicologia dell'invecchiamento