In Danimarca una democrazia scevra da contenuti paternalistici garantisce un welfare costituito da servizi abitativi e residenziali diffusi di qualità per il 6% della popolazione over 65. I servizi domiciliari raggiungono oltre il 30% di loro, mentre il 20% degli over 75 riceve almeno una visita preventiva all’anno e tutti gli anziani possono contare su un case-manager di riferimento e su varie forme di supporto economico o di servizio. La spesa per il LTC (Long Term Care) è fra le più alte d’Europa (2,5 Pil); il 29,4% della spesa sanitaria è assorbito dai pazienti domiciliari o ambulatoriali, contro il 26,3% di quelli ricoverati. L’offerta sanitaria viene ritenuta "secondaria" rispetto all’elevata attenzione alla tutela della salute in senso ampio: qualità abitativa e del territorio, benessere, stile di vita, sicurezza, prevenzione. Le riforme dei servizi sociali hanno sempre integrato l’azione dei vari ministeri con competenze diverse: casa, lavoro, ambiente, anziani…
Da sempre investendo nelle politiche abitative la Danimarca favorisce una vecchiaia vissuta nella propria abitazione. In questo senso tutte le soluzioni residenziali appartengono al settore dell’Housing sociale. Ciò vale anche per le Nursing Homes, le strutture più simili alle Rsa italiane. Tutte devono rispondere alle stesse normative locali sulla qualità costruttiva, la sostenibilità ambientale e l’idoneità alla scarsa o limitata autonomia. Il modello di LTC si fonda inoltre sulla possibilità da parte di tutti di ricevere interventi di pari qualità e quantità indipendentemente dal luogo nel quale i servizi sono garantiti: abitazione, housing sociale pubblico o privato, strutture protette, nursing homes.
Il governo del sistema di LTC è invece decentralizzato: dal 1976 tutta la responsabilità dei servizi territoriali è affidata alle 98 municipalità responsabili dell’erogazione dei servizi. Sono loro a definire i criteri per ricevere l’assistenza, acquistano servizi dagli erogatori privati e hanno la responsabilità per le attività riabilitative, con una notevole autonomia nella definizione dei modelli di valutazione e dei percorsi di presa in carico.
Di fatto i servizi di LTC sono articolati in 5 ambiti di intervento: interventi preventivi, riabilitazione di comunità e Reablement (orientati a riguadagnare il più possibile l’indipendenza funzionale compromessa da un qualsiasi evento), aiuto domiciliare, case e servizi residenziali per anziani ed altre misure tra cui assistenza personale, supporto economico, pasti a domicilio...
I servizi sono erogati in base ai bisogni delle persone e non al reddito, all’età o all’eventuale solitudine. Già dagli Anni ’50 è stata poi favorita la trasformazione del lavoro familiare non retribuito, tipicamente femminile, in lavoro riconosciuto e remunerato: gli anziani scelgono così liberamente se preferiscono l’assistenza di un familiare (in tal caso registrato dal Comune come caregiver) o di un estraneo, pubblico o privato. In presenza di bisogni specifici gli anziani danesi possono scegliere tra una varietà di sistemazioni abitative, differenti per grado di protezione sociale o di intensità di cure. Il Paese ha abbandonato da tempo il modello delle grandi istituzioni con più letti per camera e soluzioni di tipo ospedaliero, tipicamente più simili alle nostre Rsa.
Le Nursing Homes, infatti, prevede autonomia di spazi (camera con bagno e cucina condivisa), su imitazione di una quotidianità vissuta come nella propria abitazione, sebbene il tutto sia correlato – in caso di disabilità - da aree di servizio e sistemi di chiamata di emergenza attivi h24. Le persone accedono a tutte le strutture con regolare contratto d’affitto, mantenendo il diritto ad eventuali trattamenti pensionistici o integrativi. Oltre all’affitto pagano le tariffe dei consumi e del cibo mentre i servizi sanitari sono gratuiti e ad opera nella rete ospedaliera territoriale.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)