Trovare il giusto percorso sanitario per il giusto paziente: è da qui partono le prossime sfide legate alla sanità territoriale di domani, secondo quanto prevede il Pnrr. A evidenziarle, in occasione della due giorni organizzata da Italia Longeva “Long-Term Care SIX – Gli Stati Generali dell’Assistenza a lungo termine”, è stato Graziano Onder, direttore del dipartimento Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità.
"In Italia si contano 14 milioni di over 65, di cui 3,8 milioni disabili, il 28% – spiega –. Si tratta di una fascia di popolazione estremamente eterogenea, di cui occorre tenere conto nell’ottica di fornire un’assistenza il più possibile corretta e adatta al paziente". La sfida è quella di adeguare questo livello di fragilità al giusto livello di assistenza: "Lo si fa con la valutazione multidimensionale, nel momento in cui il paziente entra in contatto con il sistema, con l’ingresso nelle case di comunità, come vuole il Pnrr". Al primo contatto è indispensabile valutare la persona che si rivolge alla casa della comunità e graduarne il livello di fragilità: "Partire dalla persona e costruirvi intorno il servizio più adeguato", sottolinea Onder.
La seconda sfida lanciata dal Pnrr è il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata (Adi), prevenendo l’istituzionalizzazione (Rsa). "Bene, ma non dimentichiamoci della fetta di popolazione che rimane istituzionalizzata – ricorda Onder –. L’Adi non può coprire l’intera fascia di over 65 fragili". Non va dimenticata nemmeno la rete di cure palliative: "Un’altra sfida di fondamentale importanza – spiega sempre Onder –, cioè integrare questa rete a quella già definita e declinata molto bene dal Pnrr".
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)