Il 6 luglio era il mio compleanno e per la prima volta, mia madre si è dimenticata.
È anziana, ma nemmeno molto: a novembre fa 83 anni. Da qualche tempo purtroppo accusa dei disturbi per i quali è stata visitata da bravi medici (neurologi, psicogeriatri, neuropsicologi), sia del servizio sanitario nazionale sia di strutture private.
Mia madre, anche a causa del Covid che l'ha relegata in casa per mesi, privandola di molti rapporti sociali e dunque di molti stimoli, ha bisogno di essere visitata da un centro specializzato per le demenze senili e il medico curante a fine maggio ci ha dotati di regolare impegnativa per visita urgente: le uniche ammesse in questo momento sono difatti le visite urgenti.
E tuttavia il Sovracup regionale - ente preposto, appunto, alle prenotazioni - si dichiara ora non competente per programmare visite del genere, ora non in grado di farlo per mancanza di disponibilità o per il perdurare della chiusura delle prenotazioni. Da più di un mese faccio telefonate agli ospedali, ai Cup e al Sovracup, invio mail, inserisco dati su Internet.
Mi rivolgo al ministro della Sanità, al presidente della Regione, all'assessore alla Sanità: che cosa noi tutti possiamo fare perché le persone anziane e fragili possano finalmente avere di nuovo le cure di cui hanno bisogno?
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)