Da tempo la musica è riconosciuta come un mezzo efficace per aiutare le persone affette da demenza a ricordare, a mantenere la parola e il linguaggio e a ridurre il livello di stress, conseguenza della malattia. Per Sally Harl, condividere il potere trasformante della musica è diventata una missione a tempo pieno con la sua organizzazione Let’s dance!
Il suo progetto, partito nella cittadina inglese di Norwick consiste nel condurre gli anziani pazienti con demenza, che vivono in case di cura, in ‘discoteche silenziose’, ampi locali dove i partecipati ricevono auricolari che trasmettono la musica scelta dagli anziani stessi che, condotti dai loro familiari o dagli assistenti, iniziano a danzare sul ritmo delle note dei loro brani preferiti. “Si crea un ambiente allegro e festoso, dove le persone si lasciano andare e iniziano anche a cantare ad alta voce. È molto stimolante, anche per gli operatori”, spiega. “Ascoltare la musica attraverso gli auricolari trasporta queste persone in un’altra dimensione. Li spinge a conversare, ricordando il momento in cui per la prima volta hanno ascoltato la canzone, cosa indossavano e in che pub erano seduti. Per la prima volta dopo tanto tempo sorridono”.
Oltre ad aumentare il benessere mentale, le discoteche silenziose aiutano i partecipanti a realizzare movimenti di ginnastica dolce, che favoriscono la coordinazione motoria.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)