Con 210 voti a favore, 140 contro e 2 astensioni il 12 febbraio scorso il parlamento spagnolo ha approvato l’introduzione del progetto di legge sull’eutanasia del Psoe (Partito socialista spagnolo).
Ma un’intervista televisiva al più grande esperto spagnolo di cure palliative, l’anestesista Marcos Gómez Sancho ex presidente de la Sociedad Española de Cuidados Paliativos (Secpal), ha riaperto il dibattito almeno a livello di opinione pubblica. La legge dovrebbe avere un impianto molto permissivo in materia di eutanasia, poiché, come ha dichiarato la ex ministro della salute socialista Maria Luisa Carcedo Roces, il provvedimento va al di là della pura e semplice depenalizzazione e configura un «nuovo diritto».
Indirettamente è entrato nel dibattito il dottor Gomez Sancho. Nella sua intervista al giornalista Jordi Évole per la trasmissione Salvados ha affermato che non esiste libertà di scelta per il malato se l’unica possibilità che gli si offre per combattere il dolore è l’eutanasia: i diritti del malato sono rispettati solo se esiste anche la possibilità di scegliere le cure palliative.
Il medico, che lavorato per ventotto anni a Las Palmas nell’isola di Gran Canaria parla a partire dalla sua esperienza personale: delle 25 mila persone da lui trattate nel corso della sua carriera, solo «tre o quattro» hanno reiterato una richiesta di eutanasia dopo l’inizio delle cure palliative.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)