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Acquaviti Barbara

«Fine vita, la legge c’è manca l’informazione»

Il Messaggero, 27-05-2021, p.13

Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, difende la legge sul testamento biologico che, a suo giudizio, è non soltanto una «buona legge» ma anche una legge «avanzata», perché consente, attraverso le disposizioni anticipate di trattamento, di scegliere chi designare come fiduciario e poi quali scelte operare in materia di fine vita. Oltretutto, non prevede che la forma delle Dat sia una forma obbligatoria.Tuttavia, sostiene che la norma non viene rispettata nel punto relativo all'informazione dei cittadini che dovrebbero essere messi a conoscenza della possibilità di attuare le disposizioni anticipate di trattamento. Esiste, dunque, un gap informativo del quale Cappato incolpa il governo per non aver dato seguito ad una forma di pubblicità tramite un’adeguata campagna di informazione. Una responsabilità particolare è inoltre attribuita agli stessi medici, che non prospettano questa possibilità ai pazienti. Del resto, conclude Cappato, mancano anche dei dati ufficiali sull’argomento, dal momento che la relazione che avrebbe dovuto presentare il Parlamento a giugno scorso è ancora al di là da venire.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Acquaviti Barbara
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine13
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-05-27
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Messaggero
Subtitolo in stampaIl Messaggero, 27-05-2021, p.13
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Acquaviti Barbara
Attori
Parole chiave: Fine vita Testamento biologico