Una mente attiva alla soglia dei settant’anni, grazie all’informatica o alle parole crociate, è una mente che funziona bene e con un minor rischio di andare incontro a declino cognitivo. Determinanti sarebbero la ‘dose’ di queste attività, la frequenza con le quali vengono praticate, e il loro numero: una mente più versatile è stata associata a un rischio ancora più basso di decadimento. È la conclusione di uno studio pubblicato su Neurology e realizzato da esperti dell’American Academy of Neurology.
(Fonte: tratto dall'articolo)