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Carrino Antonella

Dopo di noi, che fine faranno le nostre chat e i nostri dati? Si apre l’era dell’aldilà digitale

21-02-2020

Si dice sempre che le nostre cose ci sopravviveranno. Di certo i mobili, le case, i quadri ma ultimamente, grazie a social network e intelligenza artificiale, anche  la nostra voce, le nostre immagini e le nostre e-mail potranno esistere dopo di noi.

L’argomento è stato affrontato al meeting annuale dell'American Association for the Advancement of Science ed è emerso che c'è un difetto di progettazione nel nostro modo di affrontare il fenomeno dell'"aldilà digitale".

Lo ha evidenziato un intervento del prof. Faheem Hussain, dell’ Arizona State University ("Tech after death: Researchers work on new ways to handle your remains, in the flesh and online”16/2/2020) riportato da Geekwire.com e Financial Times.

Questa la tesi di fondo del prof. Hussein: “Si discute molto di sicurezza dei dati e privacy ma nessuno vuole parlare della morte” e del destino delle nostre informazioni. Se qualcuno mettesse le mani su un profilo di un defunto, potrebbe esserci un eterno “falso me” che vive sui social network, che “accumula dati”, “fa colloqui di lavoro su LinkedIn” o “parla con i miei familiari”. 

Un “io” fasullo, che però “mi rende praticamente vivo”.



Ogni social network sta affrontando il problema a modo suo. Facebook, in cui aumenta il numero degli utenti anziani e deceduti, sta inserendo procedure più complete per la gestione post mortem degli account. Indicando la propria volontà nelle impostazioni, l'utente può scrivere una sorta di testamento e scegliere di eliminare il profilo dopo la sua scomparsa. Non può, ovviamente,dichiarare il suo decesso ma lo può fare qualcuno al suo posto. In questo caso Facebook eliminerà “in modo definitivo tutti i messaggi, le foto, i post, i commenti, le reazioni e le informazioni” presenti sulla piattaforma. 



Se invece un utente vuol far sopravvivere il proprio profilo a se stesso, può nominare un“contatto erede”, in pratica un altro iscritto responsabile della trasformazione in “account commemorativi”. In questo caso sul profilo comparirà la dicitura “in memoria di”. Per il resto non cambia molto: in base alle impostazioni sulla privacy, gli amici potranno continuare a commentare e condividere ricordi.



Diverso il caso di Instagram che consente di creare un account commemorativo sulla base di documentazione ufficiale, ma non di commentarlo e aggiornarlo. Simili sono le procedure per la chiusura dell'account di LinkedIn e Google.



Il profilo di Apple “non è trasferibile”. Può solo essere eliminato, inviando i documenti che attestino il trapasso. Amazon, invece, è sbrigativa: poche righe nella pagina dedicata; dopo aver fatto le condoglianze, chiede di fornire “un indirizzo e-mail e l'ultimo acquisto effettuato” per trasferire eventuali buoni regalo.



Alcune applicazioni dell'intelligenza artificiale ambiscono a sfumare il confine tra vita biologica e aldilà digitale. E qui entriamo nel campo dei chatbot (software progettati per simulare una conversazione con un essere umano).



Lo fa in America la società Eternime che mette a disposizione, per gli utenti che lo richiedono, tutta la loro attività online: foto, post, messaggi. Al momento del trapasso, Eternime impacchetta tutto e lo trasforma in un avatar con cui chattare. Finora lo hanno scelto 46.580 persone.



Un'azienda californiana sta lavorando a un chatbot in stile Alexa, che potrebbe aiutare le persone a "parlare" con i propri cari dopo la morte. 



Here After utilizza l'intelligenza artificiale per creare risposte realistiche a domande e comandi, simili ai prodotti intelligenti Amazon Alexa o Google Assistant. Il bot utilizzerà le registrazioni vocali effettuate dalla persona prima deceduta per aiutare a costruirne un profilo virtuale. Attraverso questo chi è interessato può continuare a interagire come se una persona amata fosse ancora viva. Il tutto sembra ancora futuribile ma presto, dato l’utilizzo crescente di questi strumenti, diventerà inevitabile porci domande sul nostro aldilà digitale.

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Autore (Cognome Nome)Carrino Antonella
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine
LinguaItaliano
Data dell'articolo19000101
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
Subtitolo in stampa21-02-2020
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Approfondimenti
Carrino Antonella
Attori
Parole chiave: Fine vita Social Network Tecnologia