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Direzioni strategiche, le priorità

Il Sole 24 ore, 17-05-2022

Secondo l’Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano nel 2021, in Italia, la spesa per la Sanità digitale è cresciuta del 12,5% rispetto al 2020. L’anno scorso è stata pari a 1,69 miliardi di euro (1,3% della spesa sanitaria pubblica), nel 2020 1,5 miliardi di euro. Questa crescita, comunque, non è ancora sufficiente a imprimere quel “cambio di marcia” necessario per colmare il ritardo accumulato negli anni ma che potrebbe essere fatto dagli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). 

La ricerca, che verrà presentata giovedì 19, ha quindi anche cercato di capire il punto di vista delle direzioni strategiche delle aziende sanitarie italiane sul tema. A questo proposito i direttori delle aziende sanitarie ritengono molto rilevante l’attuazione degli interventi identificati nelle linee di indirizzo del Pnrr, ma il 46% di loro denuncia come ci sia, a oggi, ancora poca chiarezza su come utilizzare le risorse in gioco. In particolare, evidenziano come siano rilevanti per la strategia aziendale - coerentemente con quanto rilevato gli scorsi anni - la cartella clinica elettronica (Cce) e il repository dei dati clinici.

 Ma anche le soluzioni che consentono l’integrazione con sistemi regionali e/o nazionali, come il fascicolo sanitario elettronico (Fse), poiché abilitano una corretta valorizzazione dei dati a livello sovra-aziendale. Altrettanto rilevanti sono i sistemi per l’integrazione ospedale-territorio per il potenziamento della Sanità territoriale e, soprattutto, i servizi di telemedicina. Meno prioritari, invece, i sistemi di data analytics, le soluzioni di intelligenza artificiale e di machine learning, probabilmente perché è ancora necessario investire su un’adeguata raccolta e integrazione dei dati prima ancora di poterli valorizzare con strumenti avanzati e di investire di conseguenza sullo sviluppo di competenze a questi collegate.

Quindi, cartella clinica elettronica e telemedicina rappresentano ad oggi le due principali aree di investimento per il 2022: il 56% dei direttori e il 58% delle aziende sanitarie intende investire a breve nei servizi di telemedicina. Però, come rivela la ricerca del Politecnico, il suo impiego è diminuito rispetto al boom dovuto al Covid, nonostante il 26% dei medici specialisti dice di aver utilizzato la tele-visita durante l’ultimo anno. Comunque è una percentuale che è più del doppio rispetto al periodo pre-pandemia. Anche l’interesse rimane alto: oltre la metà dei medici e infermieri e il 70% dei pazienti vorrebbe utilizzare questi servizi nel futuro. Ciò che è letteralmente esploso, invece, è l’uso dei servizi di messaggistica per comunicare tra medico e paziente. Il 73% degli specialisti e il 57% degli infermieri le hanno utilizzate. Inoltre il 73% degli italiani dichiara di prendere decisioni relative alla salute basandosi sulle informazioni trovate online.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2022
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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2022-05-17
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Sole 24 ore
Subtitolo in stampaIl Sole 24 ore, 17-05-2022
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Informatica Servizi sanitari Telesoccorso, telecontrollo