L'incapacità di distinguere i suoni in un ambiente rumoroso è un segno distintivo della disabilità uditiva e gli accademici di Oxford ora ritengono che possa essere collegata alla demenza. I ricercatori per 11 anni hanno studiato i dati di oltre 82.000 persone di età superiore ai 60 anni. Hanno scoperto che 1.285 di loronel corso del tempo hanno sviluppato la malattia e che in tutti i casi si è trattato di persone che avevano difficoltà ad ascoltare una conversazione in un ambiente rumoroso. Per raggiungere il risultato ad ogni partecipante è stato chiesto di identificare alcuni numeri pronunciati sullo sfondo di un rumore indistinto. "La difficoltà a distinguere il parlato dal rumore di fondo è uno dei problemi più comuni tra le persone con problemi di udito legati all'età", ha affermato Jonathan Stevenson, autore principale dello studio. "Questo è il primo studio su una vasta popolazione che indaga sulla sua associazione con la demenza ".
"Anche se preliminari, questi risultati suggeriscono che la disabilità uditiva nel rumore di sottofondo potrebbe rappresentare un obiettivo promettente per la prevenzione della demenza", ha affermato Thomas Littlejohns, del Nuffield Department of Population Health di Oxford e autore principale dello studio. La dottoressa Katy Stubbs, dell'Alzheimer's Research UK, ha dichiarato: "Questo studio suggerisce che questi cambiamenti dell'udito potrebbero non essere solo un sintomo di demenza, ma un fattore di rischio che potrebbe essere potenzialmente trattato. Chiunque abbia dubbi sul proprio udito dovrebbe per questo parlare con il proprio medico di famiglia".
Tuttavia lo studio, pubblicato su Alzheimer's & Dementia: The Journal of Alzheimer's Association, non è stato in grado di concludere se i problemi di udito causano o meno la demenza, o se sono solo un sintomo e gli esperti restano divisi sull'argomento. Il professor David Curtis, del Genetics Institute, che non è stato coinvolto nello studio, ha dichiarato: "[I dati] sono coerenti con l'idea che i problemi di udito possono essere un sintomo di demenza precoce ma non che causino essi stessi la malattia. Se però così fosse, sarebbe sufficiente fornire alle persone apparecchi acustici per ridurre significativamente il rischio”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)