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Bartoloni Marzio

Cure a casa: così le Usca anche dopo il Covid faranno parte del Ssn

Il Sole 24 ore, 16-11-2021

È al vaglio delle Regioni la modifica delle Usca, da team domiciliare di emergenza Covid, a nuovi strumenti per l’assistenza domiciliare e la teleassistenza. La bozza di documento messa a punto da Agenas e ministero della Salute sui «Modelli e standard per lo sviluppo dell'Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale» definsce l’Usca come una «équipe mobile distrettuale per la gestione di situazioni condizioni clinico-assistenziali di particolare complessità e di comprovata difficoltà operativa di presa in carico sia a carico di individui che a carico di comunità».

Secondo questo documento che nelle prossime settimane dovrebbe incassare il via libera delle Regioni le Usca (o Uca) saranno composte da almeno 1 medico e 1 infermiere ogni 100.000 abitanti e opereranno sul territorio anche attraverso l'utilizzo di strumenti di telemedicina come la televisita o la teleassistenza. L’Usca potrà anche usufruire del supporto a distanza (teleconsulto) di specialisti del territorio ed ospedalieri e potrà «essere eventualmente integrata con altre figure professionali, sanitarie e sociosanitarie». L’Usca  «può essere attivata in presenza di condizioni clinicoassistenziali di particolare complessità e di comprovata difficoltà operativa di presa in carico».

Il documento prevede alcune specifiche condizioni in cui le Usca possono intervenire: è il caso a esempio delle dimissioni difficili di un paziente dall’ospedale al supporto a casa «in particolari situazioni di instabilità clinica o emergenti necessità diagnostiche/terapeutiche» e poi per la «presa in carico e follow-up dei pazienti domiciliari durante focolai epidemici», ma anche programmi di prevenzione territoriale quali ad esempio, ondate di calore, vaccinazioni domiciliari e presso le Rsa o le Case di riposo per pazienti più “fragili” oltre a interventi mirati nelle scuole, nelle comunità difficili da raggiungere.

L’Usca deve essere dotata di un sistema integrato comprendente una moderna infrastruttura di telemedicina collegata alle Cot - le centrali operative territoriali che saranno una sorta di cabina di regìa - e «accessibile via internet con tecnologia cloud computing al fine di garantire anche in teleconsulto l'interoperabilità della rete di consulenti collegati in telemedicina». L’Unità speciale dovrà essere poi dotata inoltre di strumentazione avanzata di primo livello e di una gamma completa di dispositivi medici portatili (anche diagnostici) in grado di acquisire informazioni e parametri necessari al monitoraggio delle condizione cliniche del paziente. La sede operativa dell’Usca sarà nelle attesissime Case di Comunità, che diventeranno le protagoniste delle cure sul territorio.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Bartoloni Marzio
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-11-16
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Sole 24 ore
Subtitolo in stampaIl Sole 24 ore, 16-11-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Bartoloni Marzio
Attori
Parole chiave: Anziano non autosufficiente Assistenza Domiciliare Telesoccorso, telecontrollo