L'assessore regionale siciliano alla Salute Ruggero Razza, ha esteso alle Rsa le misure di prevenzione del contagio da Coronavirus già previste per le case di riposo. Lo ha fatto sulla base di un'articolata relazione redatta esperti delle Università di Messina e Catania.
Si tratta di nuove azioni di contrasto e prevenzione messe in atto dalla Regione per contenere ulteriormente ogni forma di possibile contagio dal Coronavirus nelle strutture che ospitano anziani e persone fragili.
Anche nelle Rsa, dovranno fare il tampone nasofaringeo periodico ai loro ospiti e, in caso di insorgenza di sintomi, isolare i casi sospetti in attesa dell'esito del test. In particolare, per evitare che il Covid 19 venga trasmesso da una struttura all’altra, sarà necessario, preliminarmente, procedere con la identificazione di tutte le strutture di provenienza degli operatori, inclusi quelli del settore alberghiero (ristorazione e biancheria).
I nuovi ingressi in Rsa (così come per le case di riposo) dovranno fare il tampone nelle strutture da cui provengono, se non sarà possibile farlo, il paziente (o ospite) verrà sottoposto a tampone all'ingresso e isolato come caso sospetto.
Il vademucum prevede anche il controllo quotidiano con tracciabilità in cartella di temperatura corporea e presenza/assenza di possibili sintomi Covid-correlati. Tutte le informazioni devono essere trasmesse all'Asp di riferimento e ogni Rsa dovrà individuare un responsabile del biocontenimento che avrà il compito di sovrintendere a tutte le azioni di prevenzione.
I dipendenti dovranno essere formati al corretto uso e smaltimento dei dispositivi di protezione individuale e si conferma il divieto assoluto di visite dall'esterno di parenti e conoscenti e la somministrazione dei pasti in ambienti comuni.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)