"Non esiste casa di cura, per quanto ben funzionante, che possa contenere una situazione di emergenza sanitaria di questa portata", ha detto a Euronews Lourdes Bermejo, vicepresidente dell'Associazione spagnola di geriatria e gerontologia.
La preoccupazione di chi lavora in questi centri è logica: sebbene i dati ufficiali non riescano ad entrare nel dettaglio, uno studio dell'emittente radiofonica Ser evidenzia come il 37% del totale dei morti per Covid-19 si è verificato in queste residenze per anziani. Inoltre, secondo il Ministero della Salute spagnolo, quasi il 95% delle persone decedute a causa del virus ha più di 65 anni.
La Spagna è uno dei Paesi con l'aspettativa di vita più elevata in Europa e Madrid, epicentro del contagio, è anche la comunità urbana europea dove si vive più a lungo (85 anni e mezzo di media). L'Associazione spagnola di geriatria e gerontologia chiede al governo di isolare i residenti infetti, o quelli sospettati di essere infetti, al di fuori dei centri stessi. "Le residenze non hanno le misure tecniche di isolamento in dotazione negli ospedali", spiega Bermejo. La qual cosa rende impossibile l'effettiva quarantena dei malati in questi ospizi. Inoltre, aggiunge, la mancanza di dispositivi di protezione per il personale dei centri aumenta il rischio di contagio.
Sotto accusa anche i Servizi Sociali spagnoli che "non hanno fornito il materiale necessario".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)