Negli anziani il coronavirus è più aggressivo. A dirlo è la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG) sottolineando che la specificità dell’anziano sta nella sua maggiore vulnerabilità. Particolarmente importante per gli anziani limitare le occasioni di contagio e avere, in aree a rischio, una elevata soglia di attenzione ai sintomi iniziali (febbre, astenia, mialgie, tosse secca). Le prime due si manifestano prima e vanno osservate con più attenzione.
Raffaele Antonelli Incalzi, presidente SIGG spiega che " nella senescenza il sistema immunitario e le malattie croniche espongono l’anziano a un rischio non di maggior contagio ma di sviluppare un’infezione decisamente più grave. Nelle casistiche cinesi i deceduti sono più anziani dei sopravvissuti e spesso hanno uno o più malattie croniche sebbene non manchino morti in giovane età”.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)