Secondo lo studio francese
Association between age at onset of multimorbidity and incidence of dementia: 30 year follow-up in Whitehall II prospective cohort study
avere due o più problemi di salute cronici nella mezza età incrementa più del doppio il rischio di demenza. L’evidenza mostra che una condizione di comorbilità è piuttosto comune nelle persone affette dalla malattia.
I ricercatori dell'UCL e dell'Università di Parigi hanno esaminato l'associazione a lungo termine tra la multimorbilità all'età di 55, 60, 65 e 70 anni e la successiva demenza. Le loro scoperte si basano sui dati raccolti attraverso oltre 10.000 inglesi che partecipano allo studio Whitehall II, il quale esamina l'associazione di fattori sociali, comportamentali e biologici sulla salute a lungo termine. Quando si unirono allo studio nel 1985-88, tutti i soggetti-campione avevano un'età compresa tra i 35 e i 55 anni e non soffrivano di demenza. Lo studio ha assunto come definizione di comorbilità la presenza di almeno due condizioni croniche tra quelle presenti in un elenco predefinito di 13 tipi, che include malattie cardiache, ipertensione, diabete, insufficienza cardiaca, depressione, malattie del fegato, ictus, artrite e cancro.
La ricerca, pubblicata su TheBMJ, ha scoperto che il rischio di demenza è maggiore quando questo tipo di condizione si sviluppa in giovane età (intorno ai 25 anni) piuttosto che più tardi nella vita. Questi risultati, affermano gli studiosi, evidenziano il ruolo della prevenzione e della gestione delle malattie croniche nel corso dell'età adulta nel mitigare gli la presenza di condizioni avverse in età avanzata.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)