Il 4 dicembre 2023 il ministro degli Interni, James Cleverly, ha annunciato gli ultimi piani del governo britannico per ridurre l’immigrazione, che impediranno ai coniugi e ai figli degli operatori sanitari di raggiungere il Regno Unito. Si tratta di un mezzo per ridurre i costi: nell’anno, fino a settembre 2023, attraverso questa rotta sono arrivate 143.990 persone, di cui 173.896 a carico.
Tra gli impiegati nel settore dell’assistenza domiciliare, alcuni hanno così iniziato a pensare a un trasferimento negli Stati Uniti, in Canada o in Australia, dove ci sono meno limitazioni e salari più alti. Molti responsabili di case di cura come Mike Padgham, amministratore delegato del Saint Cecilia’s Care Group, temono che le nuove regole arrecheranno danni irreparabili al settore. “Abbiamo lottato a lungo e duramente per aprire la via del reclutamento all’estero. Non c’è dubbio che questi cambiamenti dissuaderanno le persone dal venire qui”.
Padgham afferma che reclutare lavoratori locali è stata a lungo una sfida. “È difficile attrarre persone: ci sono lavori meglio pagati e meno stressanti. Abbiamo bisogno che il governo sostenga meglio le autorità locali in modo che possano pagarci un prezzo più giusto per l’assistenza che forniamo”. Il settore era sul punto di riprendersi dalla pandemia ma Padgham teme che questi ultimi cambiamenti lo faranno arretrare ulteriormente, rendendo più difficile coprire i 152.000 posti vacanti in Inghilterra. Oggi l’assistenza sociale attraversa una grave crisi di personale che minaccia di avere un forte impatto sul servizio sanitario nazionale.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)