Centinaia di migliaia di residenti nelle case di cura inglesi forse dovranno aspettare ancora per accedere al vaccino anti Covid 19.
La notizia è arrivata poche ore dopo che il Comitato per la vaccinazione e l'immunizzazione aveva dichiarato che i residenti e il personale delle case di cura avrebbero dovuto avere la priorità.
Purtroppo la ‘delicatezza’ del vaccino Pfizer fa sì che verrà somministrato prima solo negli ospedali. Boris Johnson ha descritto la distribuzione del vaccino come "un'immensa sfida logistica" e ha detto che ci vorranno mesi prima che siano protetti tutti i più vulnerabili.
Ieri nello stabilimento Pfizer in Belgio sono stati caricati autocarri contenenti congelatori con circa 1.000 fiale conservate tra -70 ° C e -80 ° C. Le scatole andranno in un deposito prima di essere distribuite attraverso una rete di magazzini che già rifornisce il SSN e gestite da un esercito di medici di base e operatori.
Il vaccino, che richiede due dosi a 21 giorni di distanza, ora andrà prima ai pazienti in ospedale di età superiore agli 80 anni e ad alcune persone vulnerabili in attesa di ricovero. Anche il personale delle case di cura sarà nel primo gruppo a essere vaccinato e sarà invitato a recarsi in uno degli oltre 50 ospedali dove è possibile conservare il vaccino Pfizer.
Jonathan Van-Tam, vice direttore medico per l'Inghilterra, ha dichiarato: “Non appena sarà legalmente e tecnicamente possibile portare il vaccino nelle case di cura, lo faremo. Ma questo è un prodotto complesso e molto fragile".
Parte della difficoltà a distribuirlo alle case di cura è la necessità di conservarlo in dosi massicce a temperature più fredde di -70 ° C , senza perciò poterlo suddividere in quantità minori necessarie per le case di cura. Probabilmente per gli anziani ospiti delle residenze bisognerà attendere i prossimi vaccini, che richiedono un sistema meno complesso di conservazione.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)