Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Care home residents put on DNR orders without consent - Nelle Rsa imposto un generalizzato ‘ordine di non rianimazione’

The Daily Telegraph, 18-03-2021

Un ‘ordine di non rianimazione’, noto anche come nessun codice o autorizzazione alla morte naturale, è un ordine legale, scritto o orale a seconda del paese, che indica che una persona non desidera ricevere la rianimazione cardiopolmonare (CPR) quando il suo cuore smette di battere. Oggi molte Rsa inglesi sono state accusate di aver applicato la procedura ai loro residenti senza il loro consenso. Tale pratica "potenzialmente illegale" che è stata applicata nel periodo più duro della pandemia, secondo le accuse, potrebbe essere ancora in corso. Più di 500 residenti sono stati soggetti a tali ordini, secondo un sondaggio della Care Quality Commission, anche se è probabile che il numero reale sia molto più alto perché la maggior parte degli operatori sanitari non ha risposto.

La decisione di non tentare la rianimazione cardiopolmonare (DNACPR) è stata imposta anche a persone con difficoltà di apprendimento "non prossime alla fine della loro vita", afferma il rapporto, mostrando un "disprezzo preoccupante per le persone disabili". La Commissione ha anche riscontrato un'impennata negli ordini DNACPR in atto nelle case di cura, dove il numero di residenti sottoposti alla procedura è balzato dal 74% al 92% dopo la metà di marzo dello scorso anno. Il rapporto potrebbe ora innescare una serie di cause legali intentate da parenti di persone decedute. 

Age UK ha affermato che il rapporto "estremamente inquietante" ha confermato le preoccupazioni che "i diritto di scelta è stato calpestato più volte durante la pandemia". La Commissione ha affermato che durante la pandemia di coronavirus "le pressioni sugli operatori sanitari e sanitari avevano potenzialmente portato a decisioni generali sul DNACPR senza un'adeguata consultazione" con gli individui o le loro famiglie. Ha affermato che tali decisioni "inappropriate" sono "potenzialmente discriminatorie e illegali ai sensi dell'Equality Act 2010".

A metà marzo, l'inizio di un periodo di quattro settimane durante il quale 25.000 pazienti ospedalieri sono stati dimessi in case di cura per liberare letti per casi Covid, è stata evidenziata un'impennata nelle decisioni DNACPR, note anche come "testamento biologico". Su 2.048 fornitori di servizi di assistenza sociale per adulti che hanno risposto a un sondaggio CQC sulla questione, il 5,2% delle decisioni DNACPR messe in atto dal 17 marzo dello scorso anno - che riguardano 508 persone - non era stato concordato con la persona, un suo parente o badante. Un terzo degli ordini - su 180 persone - era ancora in vigore a dicembre.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine
LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-03-18
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteThe Daily Telegraph
Subtitolo in stampaThe Daily Telegraph, 18-03-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Etica Fine vita Testamento biologico