L'Institute for Public Policy Research (IPPR) ha avvertito che in Gran Bretagna quest'anno saranno probabili 4.500 morti evitabili in più a causa di un aumento delle diagnosi tardive. Questi decessi riguarderanno nello specifico le persone malate di tumore, infatti – secondo le proiezioni - la percentuale di tumori diagnosticati mentre sono ancora altamente curabili è scesa dal 44 al 41%. L'interruzione dei servizi, oltre alla riluttanza dei pazienti a rivolgersi al SSN durante i mesi peggiori della pandemia, hanno annullato i miglioramenti apportati alla maggior parte delle principali forme di cancro. Il miglioramento del trattamento del cancro del colon-retto è stato ritardato di otto anni, mentre per il cancro al seno il progresso è arretrato a sei anni e si parla di due anni per il cancro ai polmoni. Ciò equivale a una diminuzione delle possibilità di sopravvivenza di circa il 5-6%.
L'IPPR chiede 12 miliardi di sterline di investimenti per consentire al Servizio Sanitario Nazionale di gestire l'arretrato. Il rapporto - il più completo finora sull'impatto della pandemia - ha anche rilevato che i controlli sulle persone con gravi malattie mentali sono scesi al di sotto di un terzo dei livelli fissati. Circa 235.000 persone in meno sono state indirizzate alle terapie psicologiche. Il dottor Parth Patel, che ha guidato la ricerca, ha dichiarato: “Un decennio di austerità ha lasciato il nostro SSN al massimo delle sue capacità, ma le conseguenze della pandemia sulle persone che soffrono di malattie come il cancro e la depressione sono state enormi".
La ricerca ha trovato prove che l'interruzione dei servizi sanitari nell'ultimo anno potrebbe portare, nel prossimo quinquennio, a ulteriori 12.000 attacchi di cuore e ictus che si sarebbero potuti prevenire. Ci sono stati, infatti, 31 milioni di appuntamenti in meno preso i medici di base. "Siamo sull'orlo di un decennio di gravi disagi per la salute", ha avvertito Chris Thomas, ricercatore presso l'IPPR.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)