Il Presidente dell’Istituto nazionale di statistica Gian Carlo Blangiardo, in audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera, nell’ambito dell’Indagine conoscitiva in materia di fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale, ha evidenziato l’alto tasso di rinunce a prestazioni per visite (escluse le odontoiatriche) o accertamenti specialistici di persone in condizione di bisogno.
Quanto alle motivazioni: il 3,3% dell’intera popolazione (circa 2 milioni di individui) desiste per motivi legati alle liste di attesa ma superano i 4 milioni coloro che non fanno accertamenti per motivi economici (6,8%della popolazione). La rinuncia alle prestazioni a causa delle liste di attesa raggiunge quasi il 5% tra gli adulti di 45-64 anni e si attesta al 4,4% tra chi 65 anni e oltre. Quanto alle differenze territoriali, la percentuale più bassa delle rinunce si rileva nel Nord-Est (2,2%) e la più elevata nelle Isole (4,3%). Tra quanti dichiarano risorse economiche scarse o insufficienti la rinuncia alle prestazioni specialistiche è complessivamente pari al 5,2% a fronte dell’1,9% di chi dichiara di avere risorse familiari ottime o adeguate. La rinuncia per liste di attesa è più frequente per le visite specialistiche (2,7%) rispetto a quella per gli accertamenti specialistici (1,6%).
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)